C’è poco da dire su questa 59° edizione dei David di Donatello. Tralasciando la conduzione, l’enorme macigno che pesa anno dopo anno sulla cerimonia (con Tullio Solenghi il livello si è “leggermente” alzato, viste le annate precedenti di Ruffini e Lillo & Greg), bisogna tuttavia guardare i contenuti rispetto alla forma. I risultati parlano chiaro. Anime Nere è per la giuria il miglior film italiano, ottenendo ben 9 statuette, tra cui miglior regia, miglior montaggio, migliore sceneggiatura e migliore fotografia. È sicuramente una bella notizia, visto l’insuccesso immeritato ai botteghini. Ma non è solo questo. L’autenticità di questo film è stata quella di raccontare la criminalità all’interno del nucleo familiare mafioso, analizzandone le dinamiche con assoluto distacco. A seguire, Il giovane Favoloso di Mario Martone, che si aggiudica 5 David di Donatello come miglior attore a Elio Germano, miglior scenografo, miglior costumista, miglior truccatore e acconciatore.
Foto presa dall’agenzia ANSA
A Carlo Buccirosso va invece la statuetta come miglior attore non protagonista per Noi e la Giulia di Edoardo Leo, premiato anche del David Giovani, come ogni anno assegnato da una giuria di ragazzi. Per quanto riguarda le attrici, Nanni Moretti sorride. Mia Madre ottiene sia la categoria come migliore attrice (Margherita Buy è l’unica ad aver vinto ben 7 David di Donatello) che quella come miglior attrice non protagonista, andata Giulia Lazzarini, che, commossa e incredula, è stata capace di emozionare il pubblico anche fuori dallo schermo.
Non è stato l’unico momento toccante della serata. Il momento che certamente la gente ricorderà è stato l’entrata in scena di Ennio Morricone, accolto da minuti di applausi prima di consegnare i due David di Donatello a Quentin Tarantino per Django Unchained e Pulp Fiction. L’esuberanza del regista americano ha reso quel frangente l’unico momento davvero esilarante della premiazione, soprattutto quando doveva scegliere i ruoli principali dell’ipotetico film sulla Mafia italiana, ignaro delle figure di “spicco” che Solenghi gli mostrava (Bruno Vespa boss mafioso non si può vedere :) ). Il premio come migliore documentario va a Belluscone – Una storia siciliana di Franco Maresco (quest’ultimo non presente in sala), mentre Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores si aggiudica il David come migliori effetti digitali. La Teoria del Tutto e Birdman ottengono rispettivamente il premio come miglior film europeo e come miglior film straniero, mentre Hungry Hearts di Saverio Costanzo e Torneranno i prati di Ermanno Olmi rimangono purtroppo bocca asciutta.
I vincitori
– Miglior attore non protagonista: Carlo Buccirosso per Noi e la Giulia
– Miglior regista esordiente: Edoardo Falcone per Se Dio vuole
– Miglior attrice non protagonista: Giulia Lazzarini per Mia madre
– Miglior produttore: Cinema 11, Rai Cinema, Baby Film per Anime nere
– Miglior canzone originale: Anime Nere (Massimo De Lorenzo e Giuliano Taviani)
– Miglior documentario di lungometraggio: Belluscone – una storia siciliana di Franco Maresco
– Miglior cortometraggio: Thriller di Giuseppe Marco Albano
– Miglior truccatore: Maurizio Silvi per Il giovane favoloso
– Miglior acconciatore: Aldo Signoretti e Alberta Giuliani per Il giovane favoloso
– Miglior attore protagonista: Elio Germano per Il giovane favoloso
– Migliori effetti digitali: Visualogie per Il ragazzo invisibile
– Miglior fonico di presa diretta: Stefano Campus per Anime nere
– Miglior attrice protagonista: Margherita Buy per Mia madre
– Miglior film dell’unione europea: La teoria del tutto
– Miglior film internazionale: Birdman
– Miglior scenografo: Giancarlo Muselli per Il giovane favoloso
– Miglior costumista: Ursula Patzak per Il giovane favoloso
– Premio David Giovani: Noi e la Giulia
– Miglior autore della fotografia: Vladan Radovic per Anime nere
– Miglior montatore: Cristiano Travaglioli per Anime nere
– David speciale a Gabriele Muccino
– Migliore sceneggiatura: Francesco Munzi, Maurizio Braucci, Fabrizio Ruggirello per Anime nere
– Miglior musicista: Giuliano Taviani per Anime nere
– Miglior regista: Francesco Munzi per Anime nere
– Miglior film: Anime nere