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David Favrod: Gaijin - Spazio Cerere, 21 settembre ore 19

Da Collettivowsp @collettivowsp

GAIJIN
David Favrod
a cura di Alessandro Dandini de Sylva
21 settembre 2011 ore 19
Spazio Cerere
in collaborazione con Fondazione Pastificio Cerere
con il supporto di Istituto Svizzero a Roma

David Favrod: Gaijin | Spazio Cerere | 21 settembre 2011 ore 19

(c) David Favrod

FOTOGRAFIA – Festival Internazionale di Roma vi invita allo Spazio Cerere mercoledi 21 settembre 2011 alle ore 19.00, in occasione della inaugurazione di “Gaijin” di David Favrod, a cura di Alessandro Dandini de Sylva, in collaborazione con la Fondazione Pastificio Cerere ed il supporto dell’Istituto Svizzero a Roma.

“For a Swiss, I am a Japanese and for a Japanese I am a Swiss or rather a gaijin”.

David Takashi Favrod è nato a Kobe, in Giappone, da madre giapponese e padre svizzero, e cresciuto in Svizzera, a Vionnaz, un paese del basso Canton Vallese dove la famiglia si trasferì pochi mesi dopo la sua nascita. Sebbene lontano dal Giappone, viene esposto alle sue radici attraverso la cultura e le tradizioni della madre, i racconti di guerra dei nonni e i vari viaggi nel paese d’origine. All’età di 18 anni gli viene negata la doppia cittadinanza dall’Ambasciata Giapponese – concessa solo a donne giapponesi che desiderano ottenere la cittadinanza del marito – e da questo rifiuto nasce l’esigenza di esplorare l’identità negata ed in particolare l’ispirazione per il progetto “Gaijin”. Lo stesso Favrod scrive: — È da questo sentimento di rifiuto e anche dal desiderio di dimostrare che sono giapponese quanto sono svizzero che ha avuto inizio questo progetto.

“Gaijin” è un racconto di finzione, uno strumento per la ricerca di identità, un tentativo di confrontarsi con un rifiuto e di affermare la propria eredità giapponese. Ispirato dai racconti di famiglia, dalla cultura popolare e tradizionale giapponese e dal mondo ancestrale degli spiriti o yokai (妖怪), David Favrod elabora in modo ironico e intelligente immagini archetipiche come profonda riflessione visiva sul complesso rapporto tra il sè e l’altro, l’immagine e la memoria, tra la sua identità giapponese e la sua storia. Tutte le fotografie della serie sono realizzate in Svizzera e in ogni immagine, sapientemente composta e colma di riferimenti a luoghi comuni e connotazioni giapponesi, lo spettatore scopre un ibrido di entrambe i paesi. Una riproduzione del Monte Fuji realizzata con un copriletto, paesaggi romantici in stile svizzero di stampe giapponesi, un coraggioso samurai in armatura di cartone, ombre di Kaiju (怪獣), mostri misteriosi della fantascienza ispirati al bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki, uccelli origami leggeri e immateriali, maschere No (能), ritratti fissi e senza tempo, e materiale d’archivio; da un’immagine all’altra lentamente l’artista ci conduce in un’atmosfera che offusca la linea tra realtà e immaginazione fino a ricostruire goccia a goccia una personale ed elaborata visione del suo Giappone.

Spazio Cerere
Via degli Ausoni 3 – 00185 Roma
Tel: +39 06 45422960
Mail: [email protected]

Dal 21 settembre alle ore 19.00 al 25 settembre alle ore 13.00


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