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Da oggi parte una serie di classificando speciale. Per speciale intendo dedicata a film di un singolo regista e per regista intendo alcuni di quelli che potete trovare in quest'altra speciale classifica. Ok, perdonatemi i giri di parole. Però, ad esempio, c'è Lynch che ha girato dieci film e di certo 10 film si vedono in una manciata di giorni, sessuno sente la neccessità di mettere un certo rdine nella visione. Eppure si tratta di un regista non semplice, che bisogna di studio per essere goduto appieno. Quindi la mia idea del giorno (o del sabato) è quella di elencare i cinque film del regista che SECONDO ME meglio rappresentano il cinema dello stesso. Non i migliori, ne i miei preferiti. I più rappresentativi, ecco. Iniziamo proprio da Lynch, il regista di questa prima settimana.
5) Cuore Selvaggio (1990)
Il film l'ho recensito qui, per sapere cosa ne penso andate a leggere. Per quanto riguarda il motivo della sua presenza nella classifica si tratta del seguente: ha anticipato il cinema pulp. Andate a guardarvi le date: Cuore Selvaggio è uscito prima dell'esordio di Tarantino e di tutti quei registi che hanno inaugurato il pulp "moderno" al cinema. Gli ingredienti ci sono tutti e persino nella filmografia del regista questo è un film più unico che raro.
4) Velluto Blu (1986)
Andate a leggervi la recensione e capirete subito che questo è il primo film di Lynch a guardare verso nuovi orizzonti. Quasi il nostro avesse, ad un certo punto della sua carriera, scoperto se stesso e la strada da intraprendere. E infatti da Velluto Blu tutto ha avuto più senso nonostante, per certi versi, questo film sia ancora acerbo rispetto ai capolavori che saranno. Eppure per capire Lynch credo sia ancora importantissimo capire questo film.
3) Una storia vera (1999)
Trovate la recensione qui. Altro esempio lampante di come il regista non sia capace di girare solo "robe strane". Una storia vera, prodotto dalla Disney, è un film atipico, da molti definito "normale" ma semplicemente più lineare di altri del maestro. L'esempio di come si possa raccontare una vita on the road, semplicemente facendo parlare la storia e la strada che percorre. Ci si commuove, si sorride e alla fine si rimane con qualcosa che è diventato raro trovare nel cinema: calore e emozione.
2) Mulholland Drive (2001)
Il film capolavoro. O il capolavoro del regista. Insomma: la somma di tutto il suo cinema ma anche di più, di tutta la sua arte. Perché c'è l'esperienza filmografica del Maestro, c'è quella televisiva e quella musicale. C'è il weird che ricorda l'opera prima Eraserhead e la consapevolezza della vicinanza al punto di arrivo. Anzi, forse è questo il punto di arrivo vero e proprio. O forse non c'è un punto di arrivo e di un viaggio non importa la destinazione né il punto di partenza, ma quello che sta nel mezzo. Qui la recensione.
1) INLAND EMPIRE (2006)
Questo film è il punto zero del cinema di Lynch. Anzi, forse è il punto zero di tutto l'universo/cinema. Guardare questa pellicola non è molto diverso dal visitare una realtà parallela alla nostra che si apre su un'altra realtà che è aperta su un'ennesima realtà parallela. Il cinema inteso come viaggio extradimensionale o, meglio ancora, come sogno: nulla è reale, non ci sono coordinate, c'è solo l'occhio dello spettatore che osserva e rielabora. C'è l'arte intesa come elemento visivo. C'è tutto. Dopo INLAND EMPIRE il cinema non è stato più lo stesso e, infatti, il nostro ha smesso di girare film. Pensateci e mentre ci pensate leggete qui.
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