Abbiamo incontrato qualche volta David Sassoli in questi giorni di strana campagna elettorale a Roma. E lo abbiamo valutato come una persona potenzialmente valida, molto dedita all'ascolto (è forse la cosa più importante) e potenzialmente in grado di circondarsi di personalità di qualità nel suo staff.
Potenzialmente un buon sindaco, sebbene poi tutto si deciderà sulla caratura della squadra di cui il prossimo sindaco si circonderà. Francesco Rutelli - a tutt'oggi il sindaco meno peggio degli ultimi vent'anni - riuscì a mettere in piedi alcuni provvedimenti importanti (ci campiamo ancora oggi) perché era circondato di persone di alto livello: Montino, Gentiloni, Tocci, Lanzillotta. Gente che poi diventò ministro, per dire. Alemanno, al contrario, ha fatto vomitare anche a causa del livello dei suoi assessori. Indefinibili: voi ce lo vedete Davide Bordoni ministro? Ecco appunto...
Dunque Sassoli avrebbe avuto anche le carte in regola, sentendoci discettare di cartelloni ci disse prontamente "il giorno dopo delle elezioni voi venite a lavorare in Campidoglio eh": insomma, non abbiamo motivi per volergliene, anzi. Inoltre il suo programma, sebbene non il migliore tra i candidati alle primarie, è un buon inizio e, per finire, Sassoli è l'unico candidato ad aver preso realmente sul serio la corsa al Campidoglio impegnandosi fin dallo scorso autunno, non last minute come altri candidati che si sono catapultati sul Roma dopo il bislacco risultato elettorale di febbraio.
Tuttavia arrivati a questo punto, con un diluvio di affissioni abusive e con gli attacchini che continuano a lavorare indisturbati anche dopo la diffida del 29 marzo da parte del Partito Democratico, diventa importante per tutti i blog del movimento antidegrado romano che il candidato David Sassoli venga espulso dalle primarie. Ci dispiace per l'uomo (probabilmente non responsabile in prima persona della campagna di affissioni selvagge), ma sarebbe gravissimo per la politica e per la città se tutto questo fosse ulteriormente perdonato. Al contrario sarebbe una grande vittoria per tutti noi - sarebbe un caso che farebbe decisamente giurisprudenza - se da una competizione elettorale si potesse venire espulsi a causa delle affissioni abusive.
Deve passare un concetto molto semplice. Semplicissimo: chi si rivolge al racket degli attacchini (a Roma le chiamano "cooperative"), viene squalificato. Cartellino rosso. Via. Sciò. Sassoli è stato anche avvisato e le cooperative di cui si è servito non hanno nonostante ciò mollato per un attimo la morsa mortale di degrado sul corpaccione morente di questa città. Inaccettabile. Punto.