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Davide Castiglione: Wallace Stevens, due poesie

Creato il 03 ottobre 2011 da Viadellebelledonne
Davide Castiglione: Wallace Stevens, due poesie

De Staël

VI

The rationalists, wearing square hats,
Think, in square rooms,
Looking at the floor,
Looking at the ceiling.
They confine themselves
To right-angled triangles.
If they tried rhomboids,
Cones, waving lines, ellipses–
As, for example, the ellipse of the half-moon–
Rationalists would wear sombreros.

[Da Sei paesaggi significativi]

VI

I razionalisti, dai cappelli quadrati,
pensano, in stanze quadrate,
guardando il pavimento
guardando il soffitto.
Si confinano
in triangoli rettangoli.
Se provassero romboidi,
coni, linee ondulate, ellissi
– come, per esempio, l’ellisse della mezzaluna –
i razionalisti porterebbero il sombrero.

The ultimate poem is abstract

This day writhes with what? The lecture
On This Beautiful World of Ours composes itself
And hems the planet rose and haws it ripe,

And red, and right. The particular question – here
The particular answer to the particular question
Is not in point – the question is in point.

If the day writhes, it is not with revelations.
One goes on asking question. That, then, is one
Of the categories. So said, this placid space

Is changed. It is not so blue as we thought. To be blue,
There must be no question. It is an intellect
Of windings round and dodges to and fro,

Writhings in wrong obliques and distances,
Not an intellect in which we are fleet: present
Everywhere in space at once, cloud-pole

Of communication. It would be enough
If we were ever, just once, at the middle, fixed
In This Beautiful World of Ours and not as now,

Helpessly at the edge, enough to be
Complete, because at the middle, if only in sense,
And in that enormous sense, merely enjoy.

La poesia definitiva è astratta

Questo giorno si torce per cosa? Si compone
il discorso sul Nostro Straordinario Mondo
ne orna la rosa, rosso e maturo lo ripensa,

e giusto. La specifica domanda – la specifica
risposta alla specifica domanda qui non è
il punto – la domanda è il punto. Se si torce,

il giorno, non si deve alle rivelazioni.
Uno continua a porsi domande. Questa è una
delle categorie. Questo placido spazio,

detto appena, è cambiato. Non è poi tanto azzurro
come lo credevamo. Per esserlo non devono
esistere domande. È una mente con spire

circolari e svincola qua e là, contorcimenti
in tortuosità errate e distanze, non una
mente in cui siamo svelti: presente in ogni dove

subito, nube-polo di comunicazione.
Basterebbe, una volta, esserne in mezzo, fissi
nel Nostro Straordinario Mondo e non come adesso,

ai margini ed inermi, abbastanza per essere
completi, perché in mezzo, anche solo nel senso,
e in quell’enorme senso semplicemente gioire.

Nota biografica

Davide Castiglione si è laureato in lingue e letterature straniere all’Università di Pavia (2010). Ha pubblicato la raccolta Per ogni frazione (Campanotto 2010, segnalazione al Premio Montano) e gestisce il sito personale www.castiglionedav.altervista.org. Attualmente è dottorando all’Università di Nottingham.

Note alle traduzioni

Queste traduzioni sono inedite, ma risalgono a tre anni fa. Le ho riviste, soprattutto la seconda, per questa pubblicazione su viadellebelledonne. Nella seconda ho cercato di rendere il blank verse originale (l’endecasillabo inglese) con coppie di settenari. Al v. 3 “hem and haw” significa “dubitare, esitare”, ma una resa letterale a mio avviso impoveriva la traduzione (“hem” da solo significa infatti “fare l’orlo, circondare”).



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