Chiedo scusa ai miei “venticinque lettori”, ma negli ultimi tempi sono stato sempre di fretta.
La settimana di vacanza è andata alla grande per certi versi e meno bene per altri. La compagnia era molto variegata e accontentare tutti è sempre molto difficile, ma i luoghi visitati hanno più che compensato ogni sbattimento organizzativo dovuto alle bizze di un’austriaca viziata.
Piantagioni di The, backwaters, spiagge bianchissime: insomma, di tutto un po’ fino ad arrivare a Goa, dove ci siamo rilassati nella spiaggia di Palolem, molto chilled rispetto alle spiagge del Nord, rinomate per i Jungle Party e quindi prese d’assalto da moltissimi turisti.
Neanche il tempo di rientrare in campus, che si era già sotto con i lavori di gruppo che non erano ancora stati ultimati. Quella passata è stata l’ultima settimana di lezione e di conseguenza, una settimana di consegne di lavori di gruppo e preparazione per gli esami: un inferno!
Non si può stare fermi un minuto. Infatti, neanche il tempo di finire la lavatrice, che ho già iniziato a riempire la valigia perché giovedì prossimo si riparte nuovamente, lasciando Bangalore una volta per tutte.
Onestamente, sono contento che l’esperienza in campus sia al termine. Per certi versi è una realtà che mi è stata stretta. 45 minuti per raggiungere un ristorante decente, coprifuoco alle 11.30, insomma non è facile riuscire a costruirsi una “vita normale” con questi vincoli, specialmente in un luogo così diverso. In campus sono sempre stato di corsa, a causa del semestre corto e delle lezioni non stop. Tuttavia, l’aspetto più negativo dell’esperienza è stato quello accademico. Non mi aspettavo così pochi corsi offerti, dei docenti poco stimolanti e un sistema di controllo delle presenze in classe ai limiti dell’assurdo.
Però non è tempo di rimuginare, si guarda avanti per concludere al meglio l’esperienza: domani iniziano gli esami, tre esami in quattro giorni e poi si parte in direzione Nord.
Stay Tuned
G.