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Ddl penale, l’Associazione nazionale magistrati critica: “Rischio di effetti fortemente negativi”

Creato il 04 ottobre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

La riforma sul processo penale, approvata in prima lettura alla Camera, rischia di avere “effetti fortemente negativi”. Ad affermarlo è il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, che ha affrontato il tema delle riforme aprendo ieri la riunione del “parlamentino” delle toghe.

(huffingtonpost.it)

Rodolfo Sabelli, presidente dell’Anm (huffingtonpost.it)

Ddl penale, l’Anm critica nei confronti della riforma. La posizione dell’Anm sulla riforma è “fortemente critica” spiega Sabelli, affermando che sono “ancor più forti le critiche” al testo approvato dall’Aula di Montecitorio, rispetto a quelle che il sindacato delle toghe aveva espresso nell’audizione svolta davanti alla Commissione Giustizia della Camera, all’inizio dell’iter parlamentare del ddl. Il leader dell’Anm osserva, in particolare, che i termini, previsti dalla riforma, “con cui si vogliono segnare i tempi delle indagini, sono di fatto inattuabili: si tratta di previsioni che non si confrontano con la realtà, e che, nello stesso tempo, impongono ai magistrati obblighi che possono avere anche conseguenze sul piano disciplinare”.

Altro nodo critico, secondo Sabelli, è la nuova disciplina sulle iscrizioni delle notizia di reato: “Si vogliono introdurre maggiori rigidità – sottolinea il presidente del sindacato delle toghe – che avrebbero effetti fortemente negativi”. Quanto, poi, alla previsione di una relazione annuale del Guardasigilli sui casi di ingiusta detenzione, Sabelli ricorda che “casi del genere sono derivati anche da leggi dichiarate poi incostituzionali”, citando ad esempio la Fini-Giovanardi in materia di stupefacenti.

Nel ddl sul processo penale mancano, secondo l’Anm, “interventi di carattere processuale di cui invece si avverte la necessità”. Un accenno anche alla riforma della prescrizione, da tempo in attesa del vaglio del Senato: “Si vorrebbe rispondere a questo tema in modo non adeguato – conclude Sabelli, ricordando anche la recente sentenza della Corte Ue sulle frodi Iva e la prescrizione del reato – non vorremmo che si affrontasse la questione in modo assolutamente parziale, magari solo per alcune ipotesi di reato, sottraendosi così a una disciplina organica”. (AGI)


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