De Barack Obama/4

Barack Obama, il presidente statunitense frastornato dalla batosta di novembre alle elezioni di midterm, ha in verità passato un Natale sereno. Addirittura chi gli era ostile ora gli riconosce il merito di una politica bipartisan di “clintoniana” memoria, molto dettata dalla necessità, capace di incassare tre importanti successi: l’estensione della riduzione delle tasse per due anni (misura che già fu di Bush), l’abolizione per i soldati gay del don’t ask, don’t tell e il sì del Senato al trattato sulla limitazione delle armi atomiche con la Russia. Gli ultimi sondaggi, così riferiscono alcuni (ma i sondaggi è sempre bene prenderli con le molle), registrano una netta ripresa in termini di consensi per l’inquilino della Casa Bianca.Pragmaticamente, Obama sta continuando a fare quello ha sempre fatto sinora: il presidente degli Stati Uniti. Né più, né meno. Con la differenza, certo non trascurabile, che adesso più di prima dovrà prestarsi a determinati compromessi con i repubblicani. Basterà per essere confermato nel 2012? Troppo presto per dirlo, sebbene diverrà nelle prossime settimane il leit motiv di tanti analisti della politica oltreoceano. Fermo restando che al momento il Gop non sembra presentare un candidato all’altezza…