Il teatrino della politica berlusconiana offre in questi giorni l’opportunità all’inossidabile e imperturbabile alleato Umberto di affrancarsi dal Dominus e assurgere, così, al ruolo di Libertus.
Da tempo la totale sottomissione del Bossi al Boss risulta sgradita e indigesta alla base leghista.
Ora, non solo a causa della recente, improvvisa e improvvida, decisione di partecipare ai bombardamenti sul versante libico, questo crescente malumore, derivante soprattutto dal totale asservimento ai desiderata (di natura giudiziaria) del gerontocrate, può trovare una via d’uscita strategica o quantomeno favorire una dichiarazione di pseudo indipendenza del Bossi che rinnova e alterna il temporaneo ruolo di lotta a quello di fermo e convinto manutengolo del Premier.
In pratica alle bombe sganciate da Berlusconì (à la française) Umberto risponde con alcune utili e innocue sparate. Un po’ a ciascuno, non fa male a nessuno.
Non è dato sapere quali ripercussioni ci saranno sulla tenuta delle compagine governativa (stampellata da piccole ma determinanti truppette mercenarie) e se il nuovo statu-quo dell’Umberto ex Magno comporterà, sempre e comunque, il diritto del Patronus di esigere ulteriori prestazioni da parte di chi è chiaramente destinato a non sottrarsi agli immutati doveri di vassallaggio rispetto ai soliti interessi squisitamente privati.
Appare evidente che, se l’attuale presa di distanza dei proconsoli leghisti di stanza a Roma, non avrà alcun determinante riflesso di natura politica, il tutto dovrà essere annoverato come ingegnosa pantomima utile a fini elettoralistici.
Sarà interessante scoprire, tra pochi giorni, se questa messinscena riuscirà a determinare una tenuta sul fronte dei consensi.
Rimane qualche dubbio sull’eventualità di crescita del nanismo leghista, soprattutto perché il baratto “giustizia-presunto federalismo”, ha sin qui prodotto un magro regionalismo di dubbia utilità i cui risultati (come, per esempio, l’aggravio della fiscalità locale), non consentiranno alla Lega di riscuotere particolari vantaggi o nuovi proseliti (al di là d’uno zoccolo duro che tutto ingoia e metabolizza con l’alibi del federalismo).
Aspettiamo di vedere e di capire dove ci porterà quest’ulteriore gioco di ruolo e degli equivoci tra il Patronus e il Libertus.
Filed under: Politica