Lo chiamavano sobrietà (Foto Felice De Martino)
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è persona garbata e misurata. Ogni tanto, per difendere gli interessi della propria squadra, si avventura in proteste ma sempre al limite del buon senso e della pacatezza. Gli estimatori del bon-ton hanno ancora nel cuore le riserve da lui espresse durante la compilazione del calendario di serie A della scorsa stagione. De Laurentiis abbandonò la sede dell’evento, sussurrando che l’Italia è un Paese di merda, che la Salernitana è scarsa e che la nuova serie di Beverly Hills 90210 è più brutta di Gargano. Poi il presidente se ne andò approfittando del passaggio di un tizio in motorino, senza però indossare il casco. Quando la cosa gli fu fatta notare, il presidente chiarì che stava indossando un passamontagna con sopra disegnati i suoi capelli, che di solito tra l’altro pettina con il lardo.
La scena si è ripetuta molto simile ai calendari di quest’anno. Il motivo della protesta? La sfida contro la Roma all’ultima giornata: “Volevo incontrare il Sorrento”, si è giustificato. Quando un giornalista gli ha fatto notare che il Sorrento non è in serie A, ha gridato allo scandalo e ha pianto su un poster a grandezza naturale del tatuaggio sul braccio sinistro di Lavezzi.
Poi c’è stata la Supercoppa. Il Napoli l’ha giocata avendo vinto la Coppa Italia, battendo in finale proprio la Juve. Non capita tutti i giorni che gli azzurri vincano un trofeo, così De Laurentiis ne ha approfittato per distendere gli animi: “A Pechino non giochiamo”. Poi si è convinto: “Veniamo, ma solo in motorino e senza casco”. Quindi, prima della partita, è andato personalmente sotto l’albergo della Juve intonando ‘ Luna Rossa’ tutta la notte. Il risultato però non è stato quello sperato: due volte in vantaggio, il Napoli ha poi perso 4-2 ai supplementari. Di mezzo ci si è messo l’arbitro Mazzoleni, che prima ha espulso Pandev reo di aver detto al guardalinee che la macchina da spostare nel parcheggio era la sua; poi ha mandato fuori pure Zuniga solo perchè con un fallo ha operato in artroscopia il suo diretto avversario.
Il nostro eroe però l’ha presa bene: ha vietato alla squadra di presenziare alla premiazione, ha bucato le ruote dell’aereo della Juve e poi ha dichiarato ai suoi giocatori: “Fate conto che siamo andati a fare una scampagnata”. E loro lo hanno preso alla lettera. Inler ha organizzato una grigliata a Capri, Mazzarri ha diretto l’allenamento in infradito e Dossena è stato sorpreso a raccogliere pannocchie vestito da bella campagnola.
Alessandro Oliva
@ale_oliva84