Film del 2008 diretto dal regista svedese Ruben Ostlund.
Il film ci offre cinque storie separate tra di loro. Durante un viaggio, un autista scopre che il suo autobus è stato lievemente danneggiato da uno dei passeggeri e decide di non ripartire fino a quando il colpevole non avrà ammesso la propria colpa.
In una serata tra amici a base di alcool, uno scherzo di cattivo gusto pare trasformarsi in un tentativo di molestia omosessuale.
Due ragazzine passano la notte fuori con degli amici finendo per ubriacarsi fino alla perdita di coscienza ed esponendosi così a rischi ben più gravi.
Un uomo organizza una festa per il proprio compleanno, venendo poi colpito accidentalmente da uno dei fuochi artificiali e passando il resto della serata cercando di convincere moglie ed ospiti che tutto é sotto controllo.
Una giovane educatrice coinvolge la propria classe in un esperimento sul pericolo dell'omologazione di massa. Dopo aver assistito ad un episodio di violenza di un insegnante su un alunno, si scontra con i colleghi rifiutandosi di giustificare l'accaduto.
Ognuna di queste vicende é strutturata in modo tale da evidenziare la diversa percezione che ciascuno di noi elabora in base al comportamento umano cui assiste.
Ostlund non crea una linea narrativa vera e propria ma affida allo spettatore il compito di mettere ordine nella apparente casualità degli eventi. E' un film estremamente originale e coraggioso. Stilisticamente l'autore decide di usare inquadrature fisse di lunga durata che spesso non mostrano l'azione principale al centro del quadro filmico, scegliendo invece di dare spazio ad elementi che, in una situazione di normalità cinematografica, sarebbero fuori campo. La scelta controcorrente del regista può apparire scriteriata e punitiva, in realtà spinge il pubblico ad una riflessione approfondita sull'azione coercitiva del montaggio tradizionale.