Morgan De Sanctis, 34 anni, portiere del Napoli
Lasciamo da parte il calcio giocato, almeno per ora, per parlare un po' della nostra vocazione/passione/lavoro e chi ne ha più ne metta. Come sapete, è nostro obiettivo rendervi partecipi del nostro mondo (che tra l'altro va avanti grazie a voi lettori), cerchiamo semplicemente di svolgere al meglio quel che ci viene chiesto. A tal proposito, crediamo sia necessario rispolverare il manuale del buon giornalista, prendendo spunto dalle prime tre regole fondamentali:
1) Scrivere sempre la verità, tutta la verità, solo la verità; 2) Citare le fonti. Se la vostra fonte vuole restare anonima, diffidate; 3) Verificare quel che vi dicono. Se non è possibile farlo, prendete le distanze.
Potremmo cacciarne tante altre, ma bastano quelle di cui sopra. Sono regole di un giornalismo sano, puro, vecchio stampo oserebbe dire qualche esperto di nuova generazione. Di solito diffondere una notizia si verifica prima la fonte, ma oggi incombe una'altra filosofia, un nuovo modo di fare giornalismo: divulgare il fatto perché le persone ne parlano. Che sia vera o meno la notizia passa in secondo piano. E sono tanti i lettori/spettatori a cascarci. Forse perché oggi è diventato sempre più difficile avere l'esclusiva, forse perché lo scoop innalza l'asticella di quella preziosa audience e il numero dei contatti tanto cari al marketing. Cosicché la notizia diventa tale seppur presunta, accrescendo sempre più il numero di allocchi che ci cascano, i quali hanno la sola colpa di non confrontare lo scoop e, di conseguenza, verificarlo. Oggi è nata una nuova moda: essere complottisti del calcio. Il seguente è un video che circola tuttora in rete e ha fatto scalpore:
Napoli-Lecce 4-2: è il goal del momentaneo 3-1 siglato da Cavani, mentre le telecamere si soffermano su un De Sanctis in un gesto di liberazione, quasi come se stesse dicendo "finalmente!". I complottisti calciofili gridano allo scandalo in riferimento al filone calcioscommesse: De Sanctis si arrabbia al goal del suo compagno di squadra perché la combine è saltata. Ecco che il video fa il giro di internet, delle case, delle tv, ipnotizzando i soliti allocchi (ah, beata ignoranza) che gridano a loro volta allo scandalo senza neppur confrontare il fatto con altre agenzie di stampa magari, De Sanctis diventa il principale accusatore di una combine mal riuscita e il Napoli finisce addirittura sotto inchiesta. "Il trionfo della fantasia sulla realtà" direbbe l'astronomo Giovanni Celoria. Intanto l'estremo difensore del Napoli ha risposto alle accuse: Un semplice gesto di disappunto. E i riscontri sulla presunta combine non esistono, il confronto ha finalmente luogo e il divulgatore del video ne esce con le ossa rotte. D'altronde non ci risulta l'iscrizione della SSC Napoli nel registro delle squadre sotto inchiesta né della Procura di Cremona, né dell'Ufficio indagini della FIGC. Un complotto? Una campagna di denigrazione contro la squadra partenopea? Un tentativo sfumato di inserire De Sanctis e i suoi compagni nel marciume del calcioscommesse, danneggiando in modo gratuito l'immagine sua e della squadra, nonché del calcio italiano? O semplicemente uno sfottò non proprio di buon gusto? Ai giudici, o meglio ai calciofili genuini ed obiettivi l'ardua sentenza. Peccato che il nostro lavoro (giornalisti e aspiranti tali) debba essere messo in discussione da facinorosi esperti del settore, alla ricerca della non-notizia con l'unico scopo di mettersi in mostra. Ma questa non è una vittoria di Pirro? Diffidate dal falso giornalismo: quello vero è fatto da notizie reali con fonti attendibili, non da quelle da bar dello sport. Andrea Cardinale