Pierfranco Bruni e Annarita Miglietta in una Cartella – Studio su Dante Alighieri a 750 dalla nascita: “De Vulgari Eloquentia. Il pensiero delle lingue e le lingue nel pensiero”. Presentazione ufficiale al Primo Congresso Mondiale dei Diritti Linguistici di Teramo
“Uno studio su lingue, linguaggio e metafora dei pensiero Dante Alighieri con il ‘De vulgari eloquentia’ (1304), trattato filosofico -linguistico, si propone, sottolinea Annarita Miglietta (Università del Salento) di rintracciare un volgare unitario, illustre, cardinale, aulico e curiale, un volgare sovra-municipale, che possa assurgere a lingua letteraria d’Italia. Il Nostro, guidato dall’esperienza e dall’intuito personale, pone le basi e anticipa gli argomenti di quello che sarà il problema centrale dell’unità d’Italia: la ricerca dell’unità linguistica e culturale, in una terra estremamente frammentata. In particolare, aggiunge, poi, nel primo libro, rivela doti di geolinguistaante litteram, quando espone il concetto relativo alla variabilità delle lingue nello spazio e nel tempo e individua le aree linguistiche dell’Europa, dell’Asia e dell’Italia”.
La Cartella verrà presentata in anteprima nazionale al Primo Congresso Mondiale dei Diritti Linguistici di Teramo da Pierfranco Bruni nella giornata di sabato 23 maggio prossimo. La Cartella è supportata da un Video che mostra un itinerario che ha valenza speculari e pedagogiche. Si tratta di uno studio al quale si pone un confronto tra una esperienza etno – antropologica (quella di Bruni) e linguistico – filologica (quella della Miglietta). “Grazie ad una impalcatura linguistico – antropologica, afferma Pierfranco Bruni (Mibact) sempre sulla linea di una rilettura che propone il ‘De vulgari eloquentia’ come punto centrale tra le lingue della modernità e le lingue che hanno assorbito l’incontro tra Occidente ed Oriente, l’interpretazione di un poeta che resta dato nevralgico nell’ascolto delle contaminazioni apre prospettive ad un mondo che è esoterico come ha sottolineato la metafora del ‘velame’ di Pascoli. C’è da dire che la letteratura dell’Occidente ha ben incarnato le tre vie mediterranee di Dante: la grecità - la latinità, l’islamismo, la cristianità. Ma in una lettura mediterranea, tra Zambrano e Guenon, Dante, cesella ancora Pierfranco Bruni, resta un Universo tra Occidente ed Oriente. In Dante c’è la ‘follia’ dell’irresistibile e dell’oltre e la lingua ‘volgare’, popolare, ufficiale diventa un processo tra dimensioni in cui la lingua stessa diventa un ethnos all’interno di koinè che sono vitali nella letteratura e nei processi linguistici stessi”. Dopo la presentazione che avverrà all’Università di Teramo alla Cartella saranno dedicate delle serate a Roma, a Lecce e a Cosenza.