Dea, sacralità del femminile e Gurdjeff

Da Maria Rosa Greco
Donna/dea, corpo/terra, creazione/guarigione, intuizione/conoscenza, lungimiranza/forza.  Questi sono alcuni dei temi a me cari e che fanno parte integrante dell'esperienza Onorare la Femminilità che ho creato e che si rivolge a tutte le donne che sentono un grande potenziale dentro di sè, ma che faticano o temono di riconoscersi, anche a causa degli innumerevoli condizionamenti patriarcali; esiste però l'opportunità concreta di ribaltare questi condizionamenti in senso evolutivo.
Un esempio fra tanti? l'abbinamento "donna-dedizione al sacrificio" può essere ribaltato in "donna-capacità di dedicarsi a ciò che le sta a cuore, a qualsiasi costo, senza paure nè timore verso il rischio".
Proprio oggi è stata ribadita dai media la notizia che in questo momento di "crisi economica", in Italia, la donna e i giovani sono le due categorie umane più penalizzate. Il senso di queste penalizzazioni, per niente casuali, è triste e alimenta quell'enorme serbatoio di forme-pensiero relative all'impotenza (ossia impossibilità di cambiare), la decadenza, l'involuzione...
A questo punto la domanda retorica che mi sono rivolta e che ti rivolgo è: "cosa  può bloccare più direttamente l'evoluzione umana della negazione di un essere umano in piena fioritura, quale è il "giovane" e la "femmina" portatrice sana (permettimi questa trasposizione dal gergo medico...) della potenzialità di creare anche qualcosa di miracoloso come un altro essere umano?".
 
Per generare un cambiamento bisogna creare un punto di vista nuovo, aprirsi ad altre possibilità, riconoscendo ciò che ci non va più bene; far morire un modo per farne nascere un altro. E' il momento di sintonizzarci tutte, con questo nostro grande potenziale che possiamo usare prima di tutto per noi e poi anche per chi scegliamo sia intorno a noi.
A questo proposito voglio citare un pensiero di George I. Gurdjieff che ho riletto proprio in questi giorni e che dal mio punto di vista è qualcosa con cui confrontarsi continuamente: "non vi è nulla nel mondo, dal sistema solare fino all'uomo e dall'uomo fino all'atomo, che non salga o non scenda, che non si evolva o non degeneri, che non si sviluppi o non decada. Ma nulla si evolve meccanicamente. Solo la degenerazione e la distruzione procedono meccanicamente. Ciò che non può evolversi coscientemente, degenera"(riportato da P.D. Ouspenskiy in "Frammenti di un insegnamento sconosciuto"). 

Tutti i condizionamenti sociali che ci troviamo a seguire senza esserne assolutamente consapevoli alimentano la nostra parte meccanica e automatica. Mantenere la discriminazione di genere tra maschio e femmina è espressione di questa parte, come anche il bisogno di possedere, di prevaricare, di difendere la gelosia, ecc. La mia scelta di trasmettere quante più esperienze di consapevolezza possibili, in particolare al mondo femminile, nasce dal mio bisogno egoistico di voler vivere in un mondo in cui la parola armonia abbia un senso di evoluzione dal ritmo quasi musicale!

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