Dead at 17 è un film nato per la tv… e dimostra con la sua debolezzza di pagare questa pecca.
Vero che ci sono ottime produzioni anche realizzate per la tv, ma vi assicuro che non è questo il caso.
Cody, Jason, Ty e Gabon hanno 17 anni e siccome Cody è ricchissimo paga una ballerina per uno spettacolino un po’ sopra le righe che alla loro età sarebbe vietato.
Ma Cody è anche un po’ fumino come tipo e così finisce per litigare con la ragazza e spingerla già dalle scale, uccidendola.
I quattro fanno sparire il corpo ma Jason, perfettino oltremodo, non riesce a sopportare il peso di quel segreto così Cody decide di farlo fuori inscenando un suicidio.
Le cose però non quadrano e la madre di Jason indaga per capirci qualcosa di più.
Arriverà alla verità con una serie di domande degne della peggior investigatrice della storia.
La trama è ovvia e scontata e Douglas Jackson non fa nulla per dare un minimo di ritmo al film.
Di sicuro non basta il veloce flashforward con cui, durante i titoli di testa, ci viene mostrato il primo omicidio, anche perchè comunque lo rivediamo dopo nemmeno una quindicina di minuti.
Nel film non funzionano troppe cose perchè possa essere considerato sufficiente.
I quattro protagonisti sono troppo adulti per poter impersonare in maniera convincente quattro diciassettenni ed anche i dialoghi tra di loro non sono credibili.
I personaggi poi sono esageratamente caratterizzati, dei veri e propri tipi.
Cody è il figlio della famiglia ricca, che crede di poter fare tutto e comprare tutto con i suoi soldi. Senza scrupoli e senza ideali.
Jason è l’esatto opposto. Perfetto e onesto fino al midollo.
Gabon è il fratello succube del riccone e Ty l’amico di Jason che non riuscirebbe a tradirlo nemmeno a costo della vita.
E poi mettiamoci anche il padre di Cody che ovviamente è assente al punto da rendersi colpevole della vita squallida del figlio.
A condire il tutto delle musiche di sottofondo terribili che vorrebbero creare tensione ma disturbano più delle vuvuzelas sudafricane.
Ciliegina (marcia) sulla torta (avariata) è la sequenza del funerale di Jason, di una durata e di una lentezza indefinibili, risulta decisamente insopportabile.
Recensione a cura del mio lato oscuro… per tutti quelli che pensano (me compreso) che qualunque film veda ci trovi dentro comunque qualcosa di buono.
Dead at 17 di buono non ha nulla (nemmeno Ashley Jones in lingerie).
Film in uscita italiana direttamente in dvd… ma fate finta di niente.
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