1991: Nasce internet, o meglio nascono le INTERconnected NETworks.
Verso la fine degli anni ’90 ecco comparire i sistemi Peer to Peer (P2P), Napster per primo, poiEmule, Torrent.
Questi sistemi permettevano ( permettono, Anche se Napster è solo “un bel ricordo” per alcuni di Noi come il sottoscritto) lo scambio di file (più o meno legalmente) e di contenuti, basandosi sul concetto del “file sharing” (sintesi del concetto “quel che mio è tuo, quel che è tuo è mio”, liberamente) sfruttando la possibilità di connettere tutti computer tra loro.
Oggi tutti gli Smartphone hanno una capacità di connessione ad internet, le persone riescono a rimanere costantemente in contatto, Facebook, Twitter, Four Square, sempre costantemente connessi. Le informazioni viaggiano attraverso l’etere e i cavi, da un punto all’altro del globo, alla velocità della luce.
Si possono trovare 1001 modi di condividere le informazioni, magari quelle che si desiderano, o magari quelle che gli altri possono pensare che possano interessarci, Google per primo “ci da quello che cerchiamo”, online prima ancora che ci mettiamo a cercarlo.
E se SCEGLIESSIMO di lasciare agli altri la possibilità di stupirci? Se sapessimo solo dove andare a reperire le informazioni, ma non sapessimo QUALI informazioni troveremo? Questo è il concetto di DEAD DROP (letteralmente “cadavere”, “abbandonato”).
Il fenomeno dei DD (abbreviazione) nasce in epoca di spionaggio, in cui le persone sapevano (se pensiamo alle staffette partigiane) dove andare a lasciare le informazioni, sicuri che qualcuno (probabilmente di fidato) sapesse dove andare a recuperarle. Il fenomeno “moderno” dei Dead Drop è stato ripreso a New York, a ottobre del 2010, in cui Aram Bartholl, giovane artista, ha scelto dei luoghi in giro per la città, in cui lasciare delle penne USB “incastonate” (in pertugi già esistenti) con all’interno, file, musica, documenti, che potevano essere prelevati, copiati ed aggiunti ad altre proprie creazioni.
Diffondendo (questa volta ONLINE) le posizioni delle chiavette, si è generata una “catena” di persone che arrivano, prelevano dati (ad esempio appunti universitari), ne lasciano altri, condividendo informazioni. Tutto semplice (nel 2011). Basta un PC (meglio un MAC) con un antivirus “di sicurezza (fedeli al detto: “prevenire è meglio che curare”).
Ecco di seguito un Video di come i Dead Drops funzionano:
Realtà molto distante dalla nostra? NO! Esiste un Blog dedicato e una serie di città, tra cui BOLOGNA,MILANO e ROMA, in cui divertirsi e cercare i punti di accesso. I creatori del Blogcercano anche collaborazioni (basta una mail QUI ) per “il posizionamento” delle chiavette.
Divertitevi a passare cercare i punti di “condivisione” per lasciare anche le vostre tracce!
Come piccoli agenti segreti, diffonderemo le informazioni, viralmente, come se fossero documenti segretissimi. Wikileaks Docet.
GF