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Dead Sky – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 11/02/2014

Cover Dead Sky

PC TESTATO SU
PC

Genere: , , Strategia

Sviluppatore: Shorebound Studios

Produttore: Shorebound Studios

Distributore: Steam

Lingua: Inglese

Giocatori: 4

Data di uscita: 22/11/2013

VISITA LA SCHEDA DI Dead Sky

Pro-1L'idea tower defense è bella... Contro-1... Ma poco sfruttata

Pro-2Grandi musiche Contro-2Grafica banale

Contro-3E il multiplayer promesso?

Dead Sky è un survival/tower defense in salsa zombie horror rilasciato da poco su Steam, con un comparto grafico in stile cel shading e musiche metal di sottofondo alla mattanza. Sembrerebbe il paradiso dei videogiocatori? Purtroppo però, un gameplay raffazzonato, una longevità bassissima ed un multiplayer farlocco, hanno trasformato la solita buona idea in un prodotto di non grande qualità. Vediamo bene come…

Dead-Sky-Review-Logo

finiranno mai questi zombie?

Di zombie ne è pieno il mondo. Certo non quello vero, ma quello alternativo, fatto di carta, cellulosa o megabytes. Film, libri, videogiochi: tutte le forme di intrattenimento hanno preso a mani basse dal mondo post-apocalittico dei non-morti, con spunti a volte interessanti, a volte banali. Dal punto di vista del gaming c’è da dire però che, con l’aiuto di un gameplay divertente, anche delle idee già viste, quasi banali, possono comunque valere la pena di una spesa modesta, se il risultato finale è un po’ di sano divertimento. Cosa c’è di meglio allora di un buon indie game che decide di buttarsi sul classico? Purtroppo Dead Sky ci prova, ma complice forse un’esagerata fretta di vedersi nello Steam Store, floppa.

Innanzitutto il single-player: la campagna di soli 6 livelli, neanche troppo lunghi, si svolge lungo una storia appena abbozzata e di qualità infima. Dialoghi radi e scadenti, nessuna spiegazione riguardo all’apocalisse diffusasi sulla Terra, nessuna crescita dei protagonisti. Non che si senta la mancanza di una trama profonda, ma se poi a questo aggiungiamo la longevità bassissima e la grande monotonia di gioco, il discorso si fa più grave. Il gameplay in senso stretto non è malvagio: visuale dall’alto, mira manuale non assistita, possibilità di ricaricare l’arma in uso (se si ricaricherà con il timing giusto faremo danni aggiuntivi, altrimenti incepperemo l’arma), molte armi droppabili. È possibile usarne solo una, saremo quindi costretti a scegliere spesso se lasciare il nostro mitra a favore di uno shotgun o magari qualcosa di ancora più pesante, ma limitato in munizioni. Prendere la mira sarà piuttosto difficile con il pad, consigliamo quindi il classico mouse e tastiera. Tendenzialmente, ci sono due modalità di gioco: un survival durante il quale tirare dritto fino alla fine del livello (senza checkpoint o medikit di sorta) ed un tower defense durante il quale difendere l’obiettivo da orde crescenti di zombie e nel frattempo raccogliere pezzi di metallo con i quali costruire difese, torrette ed ostacoli. Su questo punto gli sviluppatori si sono giocati la sufficienza, non osando molto e cercando di mantenersi nel mezzo, invece di puntare tutto sull’aspetto di shooter ad ondate che, sebbene non originalissimo, funziona e diverte. I pochi livelli di questo tipo infatti giustificano l’insensata difficoltà di gioco (che ricordiamolo, senza medikit e checkpoint e con tonnellate di ondate è davvero ostico), divertono e fanno vedere sprazzi di sana giocabilità. Purtroppo però sono troppo pochi e ripetitivi, nonché mal curati, a causa di una certa povertà di dettagli e di power up.

Graficamente il gioco si nasconde dietro ad un cel shading di buona fattura, evitando però di far vedere qualche dettaglio in più o qualche effetto che valga la pena di essere implementato. L’impatto delle armi con i nemici è buono, sono realistiche e piuttosto varie, i personaggi invece sono monotoni e poco convincenti, così come l’ambientazione in generale, piuttosto banale e sciatta, non brutta, ma solo grazie all’espediente del cel shading. Difatti landscape, luci ed ambienti sono a dir poco squallidi, lasciando ben poco al giocatore. Inoltre le skin degli zombie, così come le classi e le tipologie di nemici che incontreremo sono palesemente riprese dal classico Left 4 Dead, in maniera quasi sciagurata. Vedremo quindi il linguacciuto, il grassone e tutto il repertorio del gioco Valve. Il comparto audio invece è davvero ben fatto e merita un pollice in alto. Musiche metal a tutto spiano rendono i pochi momenti di gioco movimentati molto avvincenti e divertenti, segno che i presupposti per poter fare meglio c’erano tutti, ma semplicemente non sono stati sfruttati a dovere. Stendiamo poi un velo pietoso sul comparto multiplayer, che avrebbe potuto salvare Dead Sky dalla bocciatura, risollevandone longevità e vendite,  ma che lamenta un generale assenteismo, la monotonia di sole quattro mappe esclusivamente coop e qualche crash di troppo da parte dei server costantemente vuoti. Siamo di fronte, senza mezzi termini, ad una delle sempre più frequenti produzioni indipendenti che crede, per il solo esserlo, di poter sfondare il mercato non solo senza un’idea originale, ma senza neanche i mezzi tecnici per poter rendere il proprio gioco appetibile e giocabile. Non serve infatti sempre il concept rivoluzionario o nuovo, ma basterebbe, anche nell’ambito di giochi più semplici e banalotti, offrire un prodotto quanto meno fruibile.

Dead Sky – Recensione IN CONCLUSIONE
Dead Sky richiede quasi nove euro per essere acquistato, una cifra che non merita in alcun modo. Fa tristezza sapere che la chiave del successo era alla portata degli sviluppatori (quella modalità tower defense dinamica sarebbe piaciuta tantissimo a molti utenti Steam), ma la fretta o la presunzione di poter vendere un prodotto tendenzialmente incompleto e povero alla fine ha prevalso. ZVOTO 5
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