Un grosso applauso per il grande Tommy Wirkola, regista norvegese che dopo aver provato un pizzico di fama girando quel putridume di Hansel & Gretel – cacciatori di streghe (dove lo ricordiamo, l’unica cosa bella è Gemma Arterton vestita di pelle aderente), è tornato con la coda tra le gambe in patria e ha girato il sequel del suo film più riuscito: Dead Snow. Partiamo subito col dire, a scanso di equivoci, che Dead Snow è un horror grottesco e volutamente tash, come negli anni ’80 lo era il capolavoro di Sam Raimi La Casa. Non mi si venga quindi a dire che la pellicola è “brutta” perché non fa paura o perché gli zombie si comportano in modo diverso dallo “standard” classico…trovate semmai altri argomenti di critica tenendo a mente il genere. A cinque anni di distanza, comunque, la Norvegia torna in camera mia con questo secondo capitolo molto, ma molto più trash e grottesco del suo predecessore.
Il primo film si concludeva con Martin, l’unico sopravvissuto ai nazi zombie, che riesce a scappare riconsegnando ai non morti la scatola con l’oro, salvo trovare una moneta in macchina e venire attaccato nuovamente. Dead Snow 2 riparte proprio da qui: Martin riesce a scappare dall’attacco e a staccare un braccio al gerarca zombie, ma poi si schianta con la macchina. Si risveglia in ospedale, dove viene arrestato per l’omicidio di tutti i suoi amici e dove i medici per errore hanno attaccato il braccio dello zombie al suo corpo (Martin nel primo film si taglia il braccio dopo essere stato morso). Gli zombie intanto scendono a valle per completare la missione che all’epoca gli affidò Hitler, distruggere una città norvegese. Nel frattempo il protagonista scopre che il suo nuovo arto ha la forza e i poteri di resurrezione del gerarca zombie e li userà per sconfiggere l’esercito nazista.
Non solo fredde montagne stavolta quindi, ma anche paesaggi urbani. Se il primo film vedeva la presenza di pochissime persone (sette nel gruppo di umani più una ventina di zombie), qui vengono coinvolti molti più attori, segno che il budget è molto aumentato. A fare capolino nel cast anche tre attori, poco conosciuti, americani che si presentano come la Zombie Squad, un trio di super nerd molto stereotipati. Quello che non cambia rispetto al primo, invece, è la quantità di gore che il regista ci mette sotto gli occhi. Se Dead Snow ci aveva abituato a fiotti di sangue e budella che si tolgono con facilità, questo secondo capitolo non è da meno e lo splatter raggiunge veramente livelli assurdi. Aggiunta anche una piccola dose di un-politically correct, con ragazzini massacrati dal carro armato dei nazi zombie o direttamente fatti saltare in aria.Wirkola alla regia, nel frattempo, si conferma un regista piuttosto mediocre, ma uno scrittore abbastanza talentuoso. Le divertenti trovate assassine durante la pellicola, infatti, tirano fuori il meglio degli sceneggiatori fra zombie uccisi rianimati e uccisi di nuovo e intestini usati per travasare la benzina da un mezzo all’altro. Dead Snow 2, in conclusione, come il suo predecessore, non sarà il miglior esempio possibile di z movie in circolazione (sempre meglio di WWZ), ma è senza dubbio un film di intrattenimento piuttosto buono, capace di divertire, intrigare e schifare (in senso buono) anche nella stessa scena.