Deathtrap – L’enigmista ci fa un baffo

Da Videogiochi @ZGiochi
di Michele Lerda

Sono passati solo pochi mesi dall’ultima volta in cui vi abbiamo parlato di Deathtrap, curioso Hack & Slash che abbiamo avuto modo di provare durante la fase beta. Gli sviluppatori, i ragazzi di NeocoreGames, un gruppo croato venuto alla ribalta grazie a The Incredible Adventures of Van Helsing ci riprovano con un gioco dalle meccaniche interessanti, che gli permettono di farsi notare in un mercato decisamente affollato. Il mondo degli hack and slash negli anni è sempre stato dominato da Diablo, questo però non ha impedito a numerosi titoli di farsi apprezzare dal grande pubblico. Sulla carta Deathtrap si propone con una struttura originale che lo posiziona non in diretta competizione con altri titoli più affermati, ma in un canale quasi parallelo in cui può sperare di attrarre utenze diverse. Vediamo insieme se il nuovo gioco dei NeocoreGames è in grado di divertirci e di rispettare le promesse di originalità.

 Sono io la morte e porto corona

Per chi ancora non lo conoscesse Deathtrap è un gioco che cerca di guardare il mondo degli Hack & Slash sotto una angolazione differente. Al posto di essere noi ad andare avanti e devastare una quantità infinita di creature abbiette saranno loro a venirci incontro, in ondate dai numeri altissimi, e per raggiungerci dovranno attraversare il terreno pieno di trappole che li separerà dalla nostra base. Chiunque sia un po’ pratico di videogame avrà già capito che si tratta sostanzialmente di un tower defense con un sistema di combattimento più elaborato rispetto alla media. Il titolo di NeocoreGames propone ai giocatori una sfida dentro una mappa formata da più vie, ognuna con un punto di nascita per i mostri che inevitabilmente si muoveranno senza poter formulare particolari strategie verso le zone che dobbiamo difendere. Starà a noi, nelle vesti di un guardiano scelto tra tre classi differenti, piazzare le trappole nella maniera più opportuna e prendere a “spadate” ogni creatura che oserà sopravvivere ad esse. Il gameplay è strutturato in due fasi differenti, la prima più strategica in cui potrete posizionare tutti i vostri strumenti di morte e una seconda dove partiranno le ondate e potrete eliminare i vostri avversari. Le trappole non possono essere disposte liberamente per tutta la mappa, ma si potranno costruire solo in determinati punti prestabiliti. Il lato sandbox risulta essere po’ limitato da esigenze di gameplay e a seconda della zona potrete costruire solo un determinato tipo di macchine da distruzione. Difesa la base, prima che parta l’ondata successiva avrete la possibilità di cambiare l’assetto delle trappole, rivendendo quelle che non pensate utili e usando il denaro per potenziare le esistenti per comprarne altre differenti da installare dove riterrete più opportuno.

Nel caso un nemico riesca a sorpassare le vostre amorevoli attenzioni la base ha un sistema difensivo che le permetterà di sopravvivere a una buona dose di attacchi, questo però avrà un costo. Le vostre prestazioni durate ogni ondata avranno una conseguenza direttamente su quella successiva, se riuscirete ad eliminare tutti mostri otterrete molto più denaro di quanto non ne otterreste lasciando i mostri entrare a contatto con la vostra base. Una maggior quantità di denaro significa poter piazzare più trappole e potenziare le esistenti, cosa che ai livelli avanzati farà la differenza tra vincere un match e perderlo. Usciti dalla mappa Deathtrap mostra come sia in possesso di numerosi elementi da livellare, oltre al vostro personaggio che diventerà più potente e otterrà nuove abilità, potrete migliorare le trappole e sbloccarne di nuove. La natura ibrida del gioco lo pone di fronte ad inevitabili scelte e compromessi, necessità con cui tutti i titoli che non hanno alle spalle grossi publisher devono fronteggiare. L’eroe può migliorare nelle statistiche e nell’equipaggiamento, indossando armature divise con un sistema di rarità simile a quello degli altri giochi del genere. Il sistema di combattimento funziona grazie a numerose abilità che permettono di far crescere in diverse modalità il vostro paladino della distruzione, sfortunatamente quanto proposto non è particolarmente originale. I tre eroi non riescono a proporre qualcosa di realmente nuovo rispetto a quanto visto in altri giochi e la presenza delle trappole non riesce a far brillare le battaglie che per quanto frenetiche a volte fin troppo ripetitive. Il level design delle mappe funziona senza brillare particolarmente per la freschezza, ci rendiamo conto che tutto sia stato creato in funzione delle trappole, ma allo stesso tempo le varie mappe non presentano elementi realmente differenti nella loro struttura. Ogni missione può essere affrontata più volte a difficoltà sempre crescente, cosa che garantisce al gioco una longevità di tutto rispetto. Sfortunatamente i tre eroi non condividono i progressi, cosa che avrebbe aperto il gioco ad ulteriori opzioni strategiche, sarete quindi costretti a ricominciare da capo la campagna quando ne vorrete provare uno differente.

Deathtrap possiede anche un lato di crafting che permetterà di creare nuovi equipaggiamenti per rendere il nostro eroe sempre più potente, nel caso preferiate ridurre al minimo il tempo tra uno scontro e l’altro, allora il comodo shop metterà a disposizione tutto quello di cui potreste aver necessità per abbattere le ondate di creature. Il lato gestionale degli eroi è ben sviluppato e tra armature e potenziamenti avrete numerosi modi differenti per far crescere i vostri personaggi. Terminata l’avventura in solitario il gioco propone numerose opzioni per divertirsi giocando insieme o contro i vostri amici online. Fino a quattro giocatori potranno affrontare in modalità cooperativa le sfide proposte la cui difficoltà sarà tarata sul numero di partecipanti. I soldi ottenuti dall’eliminazione dei mostri sarà divisa tra i partecipanti, lasciando ad ognuno un po’ di autonomia. Dopo poche partite risulta evidente come Deathtrap dia il meglio di sé giocato insieme ad altre persone, le ondate sono molto più divertenti se affrontate in compagnia e nascono inoltre nuovi elementi strategici da valutare per portare a termine le missioni. Sfortunatamente  anche online potrete accedere solamente alle missioni sbloccate con il vostro personaggio, cosa che penalizza il gruppo che si deve adattare al personaggio più debole.

Oltre alla modalità cooperativa Deathtrap propone una modalità competitiva PVP con tanto ranking. Mentre un giocatore interpreterà il ruolo di distruttore di mostri l’altro giocatore dovrà gestire i mostri decidendo la struttura delle ondate e potenziando le proprie creature. Questa modalità, indubbiamente originale, soffre al momento di problemi piuttosto evidenti di sbilanciamento cosa che ne preclude il divertimento. Graficamente il gioco si lascia apprezzare senza stupire per particolari effetti visivi di sorta. I mostri sono ben realizzati e vi troverete ad eliminare una buona varietà di creature demoniache i cui modelli, per quanto ripetuti in maniera molto numerosa, svolgono il loro dovere catturando l’attenzione del giocatore. L’aspetto migliore del lato visivo è il piacevole stile grafico steampunk utilizzato per confezionare tutta l’avventura, non possiamo che confidare che tutto quanto presentato venga implementato in un eventuale seguito. Il comparto sonoro invece è più problematico, il numero di tracce è troppo limitato e in particolare la sinfonia delle battaglie causa rapidamente la noia.


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