- fame.
Gli usurai esosi, inesorabili, hanno tolto a molti di noi la Patria, a tutti l’onore e le sostanze. A nessuno è stato concesso di fruire della legge in base alla quale, secondo l’uso degli avi nostri, chi aveva perduto il patrimonio restava libero: tanta fu la crudeltà degli usurai e del pretore. I vostri antenati, presi da pietà per la plebe di Roma, spesso con i loro decreti vennero incontro ai suoi bisogni; anche recentemente, a memoria nostra, l’entità dei debiti fu tale che, con il consenso di tutti gli ottimati, il debito d’argento fu pagato in bronzo. Spesso la plebe, desiderosa d’esercitare il potere o esasperata per la durezza dei magistrati, prese le armi e fece secessione dai patrizi: ma noi non vogliamo il governo dello stato né le ricchezze, che sempre suscitano guerra e conflitti tra gli uomini. Vogliamo la libertà: la libertà, che un vero uomo non perde se non con la vita. Imploriamo te e il senato, provvedete ai vostri concittadini più bisognosi, rendete loro la protezione della legge, non ci costringete a cercare in che modo morire, facendo la più tremenda vendetta del nostro sangue. (meditazione sul messaggio di Manlio ne: La congiura di Catilina di Gaio Crispo Sallustio).
S O G N O E R E A L T A’
Com’è cieco colui che immagina
e progetta qualcosa
fino ai più realistici dettagli.
e quando non riesce a darne conto interamente
con misure superficiali e prove verbali,
crede che la sua idea
e la sua fantasia siano vanità!
Se invece riflettesse con sincerità,
si convincerebbe che la sua idea è reale
tanto quanto l’uccello in volo,
solo che non è ancora cristallizzata;
e capirà che l’idea è un segmento
di conoscenza
ancora inesplicabile in cifre e parole,
poiché troppo alta e troppo vasta
per essere imprigionata
nel momento presente;
ancora troppo profondamente immersa
nello spirituale
per piegarsi al reale.
-Kahlil Gibran-
fulminati di Luca Signorelli.
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