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Debora Serracchiani e le intercettazioni: come si cambia

Creato il 22 marzo 2015 da Alessandromenabue
Debora Serracchiani e le intercettazioni: come si cambiaDopo le indagini sulle grandi opere, l'arresto del ras delle infrastrutture Ercole Incalza e le dimissioni da ministro di Maurizio Lupi, c'è un'emergenza su cui la maggioranza governativa all'unanimità ritiene sia necessario intervenire con sollecitudine e determinazione. Senza se e senza ma. No, non la legge anti-corruzione proposta nel 2013 da Piero Grasso. Quella è rimasta parcheggiata per 734 giorni presso la commissione Giustizia del Senato, prima di uscirne - naturalmente stravolta - per approdare finalmente alle Camere dove, con la dovuta fiacca, verrà ulteriormente smembrata e ricomposta ad immagine e somiglianza di chi la dovrà votare: un parlamento sui cui banchi siede, soprattutto tra le fila della maggioranza (e in particolare del Ncd), un nutrito drappello di deputati e senatori alle prese con le più svariate vicende giudiziarie. Siccome non si è mai vista una specie a rischio di estinzione operare per anticipare la propria scomparsa, c'è poco da illudersi riguardo al destino del provvedimento presentato dal Presidente dal Senato.No, dicevamo: la vera questione che davvero urge risolvere con solerzia è quella della intercettazioni. A sensibilizzare le masse sul tema non ci pensano soltanto i rappresentanti del Nuovo Centro Detenuti (cit. Marco Travaglio); anche Debora Serracchiani ha una precisa opinione in merito: "Io non sono oggetto di intercettazione diretta, vengo citata da terze persone, mi domando a cosa serva nell’ambito dell’inchiesta far comparire sui giornali il mio nome. Credo che delle regole chiare sulle intercettazioni siano quantomai opportune". Parole che paiono andare in netta controtendenza rispetto a quanto l'esponente dem dichiarava sulla sua pagina Facebook il 5 ottobre 2011: "Sulle intercettazioni non possiamo andare contro la corte di giustizia europea che pone il diritto di cronaca prima di tutto anche prima del diritto alla privacy dei politici. A nessuno il dottore ha ordinato fare politica e chi la fa la deve fare anche per dare l'esempio. Il politico rappresenta le istituzioni e quindi non esistono suoi comportamenti privati che non incidano sulla credibilità pubblica". E' vero che nella vita nulla, anche dentro noi stessi, è immutabile e che, per dirla con James Russell Lowell, solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione. Eppure da chi fa politica ci si aspetterebbe, almeno per quei temi che toccano direttamente questioni etiche, una cifra minima di coerenza. Goethe scriveva: "Dobbiamo sempre provare a cambiare, a rinnovarci, cercare di ringiovanire". Debora Serracchiani è sicuramente cambiata. Ma nella sua mutazione da Amelie Poulain di belle speranze dem a rottweiler renziano, pare invecchiata cent'anni.

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