È il miglior debutto di serie dal 2000, ma quella era un'altra epoca, non c'era ancora Sky e il digitale terrestre era in fase sperimentale. Dati record, specie per una fiction così longeva: nel mondo, anche negli Stati Uniti, sono pochissime le serie che arrivano alla nona stagione. Per di più Don Matteo - che ha esordito nel 2000 con una media 8 milioni 289 mila spettatori e il 30.7% - dopo un lieve calo nel corso degli anni ha visto nuovamente crescere gli ascolti nelle ultime due edizioni, raggiungendo in media nell'ottava 6 milioni 959 mila spettatori, pari al 26.8%. In particolare, il 33% del secondo episodio di ieri è il terzo risultato in assoluto in tutta la storia della serie. E l'ascolto si è mantenuto in crescita nel corso della serata, con un picco massimo di 9 milioni 290 mila e una chiusura al 42%.
«Quando si raggiungono questi risultati nonostante una serata ricca di proposte e un panorama di offerta ormai multicanale è chiaro che la fiction parla di temi e personaggi che sono in sintonia con le attese, le aspirazioni e i gusti del Paese. E che sa farlo con una interpretazione grande come quella di Terence Hill, e del resto del cast, e una indiscussa qualità di regia, produttiva e spettacolare», commenta Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction, soddisfatta soprattutto per «il fortissimo risultato tra i giovani, con ascolti tra le teen-ager superiori nettamente a quelli dei più noti 'fenomenì giovanili, ampiamente pubblicizzati».
Tra le ragazze di 8-14 anni la serie ha raggiunto il 33%, il 28% nella fascia 15-24 anni. Alto anche l'ascolto tra i bambini, con il 26% e in generale, su tutte le fasce di età, è stato il programma più visto della serata.
L'affetto trasversale per Don Matteo abbraccia tutta l'Italia, con il 28.7% al Nord, il 36% al Centro Nord, il 35% al Centro Sud e il 36% nelle Isole. Non è un caso, allora, se a Gubbio non hanno ancora metabolizzato la «perdita» di Don Matteo: all'indomani dell'esordio boom, il consigliere regionale Pd Andrea Smacchi (eugubino) chiede «il massimo della chiarezza sull'entità delle risorse investite dalla Regione Umbria» nella nuova serie girata a Spoleto, che «sta provocando alcune interpretazioni distorte nella comunità eugubina».