A sorpresa la giunta per il Senato vota 7 a 6 per il voto palese in aula sulla decadenza di Berlusconi. Linda Lanzillotta, ex Pd ora Scelta Civica ‘montiana’ si smarca dai ‘casiniani’ e vota con PD e 5 Stelle facendo saltare i nervi al PDL. Si accusa il Presidente del Senato Grasso:
Il telefono di Renato Schifani è bollente. Berlusconi non ha digerito lo schiaffo che è arrivato dalla giunta, e il capogruppo del Pdl è sotto pressione. Martedì, assicura ai suoi, alla ripresa dei lavori dell’aula, si alzerà e rivolgerà un violento j’accuse alla seconda carica dello stato. “E la guerriglia continuerà nei giorni successivi in termini che dobbiamo ancora valutare”, confida un autorevolissimo consigliere del Cav.
Alfano attacca il PD e difende a spada tratta Berlusconi. La tattica ‘democristiana’ è chiara. Difendere il capo sino alla inevitabile votazione finale. Poi, in caso di decadenza, andare da lui dicendo ‘abbiam fatto di tutto, visto? Ma non abbiamo potuto salvarti‘. Povero Alfano, crede davvero che Berlusconi si farà mettere da parte così facilmente. Altro che barricate, il Caimano tirerà fuori ogni strumento utile per salvarsi. Disposto a tutto, in ogni senso. Gli scheletri negli armadi di molti, non solo nel PDL, tremano.
In merito al voto di oggi. Da una parte è poco coerente modificare il regolamento in corso d’opera. Dall’ altra il potere di Berlusconi è immenso ed un voto segreto, tra ricatti e pressioni, gioca a suo favore. Peraltro se posso essere d’accordo sul voto segreto per le autorizzazioni a procedere, la decadenza dovrebbe essere solo una presa d’atto. Il segreto per questo tipo di votazione è assurdo.
E comunque, in definitiva, “chi di ad personam ferisce, di contra personam perisce”