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Decadenza. Un grazie affettuoso.

Creato il 30 novembre 2013 da Lorenzo Zuppini @lorenzozuppini
Hanno perso, definitivamente ed inequivocabilmente. Son riusciti a mandarlo in pasto alla magistratura politicizzata, gli hanno assicurato un trattamento riservato ai criminali più pericolosi, e di questo gli sono infinitamente grato. Con la decadenza di Berlusconi è venuta finalmente a galla l’incapacità di una parte del Paese di sconfiggere il rivale numero uno, l’Arcinemico, come Cristo comanda, ovvero alle urne. Adesso veramente non avranno più scuse, non avranno più un secondo o terzo grado di giudizio da aspettare. Adesso hanno commesso la cazzata, che per loro è comune routine, e non ne toglieranno le gambe tanto facilmente. Sono finiti in un pantano clamoroso. Grazie, davvero, grazie mille. Archiviare il caso del leader della destra liberale e borghese spedendolo a calci e fischi fuori dal Parlamento è degno dell’Unione Sovietica di un bel po’ di anni fa, e loro sono degni dei cugini comunisti che li hanno preceduti. Quel ghigliottinaggio parlamentare e quelle urla, quelle risate grasse, quei brindisi, tutto questo proviene dalla parte peggiore del Paese, da una fetta minoritaria della popolazione e dei politici che la rappresentano del tutto disinteressata alle norme basilari della convivenza civile di due o più ideologie contrastanti e quindi anche del rispetto dovuto al proprio avversario, se non perché te lo impone la tua morale, almeno perché quel tizio di Arcore raccatta a valanga milioni di voti da solo. Non si può archiviare la questione con questa faciloneria e cretinaggine, perché non solo ingabbi per evasione fiscale il primo contribuente italiano, ma anche e soprattutto perché così stupri la sovranità che la nostra Costituzione attribuisce al popolo. E la sinistra è piena zeppa di ex magistrati, roba da non credere, di gente che vanta un passato da applicatore della legge, da censore severo e irreprensibile che con un colpo di martello imponeva il rispetto delle norme, della giustizia.Ho visto un gruppo scalcinato di energumeni sorridenti ed ubriachi di gioia, che esultavano alle 17:42 del 27 Novembre 2013 per la decadenza del Cavaliere. Questa è una data storica che purtroppo non finirà sui libri di storia, ma che meriterebbe d’essere spiegata a fatta studiare agli studenti del domani che verrà. Mi compiaccio per la vivace e scontata vittoria che questi illusi pensano d’aver portato a casa, e tra me e me ridacchio pur io. Proprio non hanno imparato a conoscere il loro avversario. Non se ne andrà ad Antigua a farsi di Viagra, né tantomeno dall’amico Putin che già gli ha offerto ospitalità, no, non accadrà niente di tutto questo. Se lo ritroveranno tra le palle, non in Parlamento ma bensì fuori, e questa è un’arma che la sinistra ha stupidamente concesso al Cavaliere, pensando così di poter archiviarlo per sempre confinandolo in qualche piazza di qualche sperduta città. Essendo fuori dal Parlamento nessuno potrà più accusarlo di conflitto d’interessi, nessuno potrà più criticarlo per la dissolutezza della sua vita in quanto capo di governo o roba simile. Nessuno potrà più dir pio. Se lo dovranno riciucciare ancora per diversi anni senza la possibilità di insultarlo. E gentucola come Travaglio o gli amici di Repubblica cadranno in depressione per quanto lavoro perderanno e per l’impotenza sopravvenuta che li aspetta per i motivi che ho appena spiegato. Avete agito di pancia, facendovi trasportare dal vostro istinto più bieco e rozzo, ovvero l’odio, e tra un po’, non subito, ne pagherete le care conseguenze. E Renzi rappresenta la novità vincente? Via siamo seri, è un ometto manco quarantenne che non ha aperto bocca in tutta questa vicenda perché si è sempre cagato sotto al sol pensiero di un vero confronto alle urne col Cavaliere, e quindi un’occasione di questo tipo non se l’è fatta sfuggire neppure lui. E’ un cagasotto, uguale a tutti gli altri del suo partito che però almeno sono rimasti fermi ed immobili sulle loro posizioni antiberlusconiane, mentre lui ebbe anche la faccia tosta di andare a fare colazione a Villa San Martino. Ma che persona sei, ma che razza di uomo sei. Un minimo di serietà porca miseria non costa niente, e visto che dici d’essere estraneo ai palazzi del potere avresti dovuto alzare la mano e decentemente dire con forza che far decadere Berlusconi è qualcosa di abominevole, di ingiusto, perché su quel processo ci sono molte zone oscure, ce ne sono pure sul Dottor Esposito che presiedeva la Corte che ha condannato il Cavaliere, ce ne sono su una parte della magistratura che da vent’anni cerca di braccarlo e sconfiggerlo e infine perché oltre nove milioni di italiani a febbraio hanno voluto che lui e solo lui tornasse in Parlamento, così da arginare la deriva immorale e anti italiana a cui la sinistra avrebbe potuto sottoporci. Vali poco, a parer mio, Matteo Renzi. Non sei il nuovo, ma solo un vecchio che si comporta da giovanotto impertinente con la lingua biforcuta. Ma state tranquilli, vecchi, nuovi o falsi nuovi, arriverà anche il tempo delle urne.

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