Lettera aperta al DECATHLON, case history.
Salve, vi scrivo per comunicarvi che in data odierna mi sono recato presso il punto vendita di Savignano sul Rubicone e dopo essere entrato ho scelto di acquistare un modello di Kayah e sono andato verso le casse per prendere un carrello.
SOLO in questo momento, una addetta alle casse mi ha intimato a lasciare negli appositi box lo zaino con cui ero GIA’ entrato mezzora prima. Si tratta di uno zaino da 15 litri molto piu piccolo di tante borse con cui le signore accedono liberamente al negozio.
Ho risposto che il mio zaino non lo avrei depositato perchè non ritengo giusto effettuare dei processi alle intenzioni. E’ una politica sbagliata che non invoglia i clienti a sentirsi a loro agio e non crea una situazione di fiducia reciproca. Ho detto che neanche quei negozi anni ’80 con le vecchiette che ti seguono con il bastone in mano e l’occhio arcigno ti possono dare maggiore fastidio. E il CLIENTE NON COMPRA.
Un cliente ha il DIRITTO di entrare con i propri averi, il proprio abbigliamento e acessori annessi, ha POI l’obbligo, se richiesto, di mostrare all’uscita che non abbia rubato nulla, ovviamente.
Morale, sono uscito senza kayah, avete perso un cliente che sicuramente non vi farà bella pubblicità e che ora acquisterà da competitor, anche online.
Inutile fare sconti, promozioni, poi perdersi in cantonate per colpa di un marketing sociale sbagliato e obsoleto soprattutto per un brand come il vostro che dovrebbe incentivare clienti giovani e con lo zaino in spalla.
Saluti