Decora una t-shirt con magliette tagliate applicate

Da Cucicucicoo @cucicucicoo

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Quanto mi piace lavorare con le magliette! Non si disfanno di bordi tagliati e, a seconda del contenuto di fibre, i bordi si arrotolano, che crea un effetto interessante in alcuni progetti. In estate si vedono tante donne in giro con le magliette tagliate, in cui le strisce di stoffa si arrotolano per creare delle corde. Ma due o tre anni fa ho cominciato a vedere un’altra tecnica di tagliare le magliette. Questa versione più controllata incorpora il cucito per tenere i tagli in posizione. Poi ho visto questo post su Refashion Co-op (dove sono anch’io collaboratrice), usando questa tecnica insieme all tecnica di reverse applique, ovvero l’applicazione al contrario. (Te lo ricordi? L’ho usato anche con questo refashion di magliette a strati.) Mi ha affascinato ma non c’era tutorial, quindi ho deciso di dover capire da sola come farlo uno di questi giorni… che non arrivava mai…

Poi ho ricevuto da amici queste magliette di seconda mano per mia figlia. Non rifiuto mai vestiti di seconda mano. Ma a volte non ce la faccio a vestire i miei figli con quello che mi danno. Le Bratz?! Ma scherziamo? Quelle bambole sono i giocattoli più brutti e meno educativi che ho mai visto. E non mi piace neanche High School Musican più di tanto. (Anche se quando era di moda fra i ragazzi della scuola media, l’ho fatto vedere ad alcuni dei miei studenti con qualche attività da completare mentre guardavano. E’ stata l’unica volta in cui quel gruppo si è mai calmato in tutta la mia esperienza insieme a loro.) Ma queste magliette erano in perfette condizioni e il colore preferito di Sofia è giallo, quindi era un peccato fare finta di non averle e usarle.

Ci volevano solo alcuni resti di altre magliette per togliere i disegni offensivi.

E siamo rimasti con un altro indumento unico per la mia innamorata! La chiama la “maglietta con il forno”, e devo dire che ha ragione; assomiglia molto all’interno del forno. Questa maglietta è sempre una delle sue preferite da quando l’ho sistemata più di un anno fa. (Sì, ho messo un po’ per pubblicare questo tutorial, vero? Si vede anche dai denti di Sofia. Quelli nuovi davanti sono arrivati già da un bel po’ di tempo.)

Vorresti recuperare una maglietta, decorandola con questa reverse applique di magliette tagliate? Bene, continua a leggere!

Per prima, usa una penna per tessuti delebile all’acqua* per disegnare un rettangolo (o cerchio o la forma che desideri) intorno ai disegni, logo o macchie che vorresti togliere. Lascia qualche millimetro in più tra la linea e il disegno da rimuovere.

Scegli le magliette da cui vorresti tagliare i pezzi dell’applicazione. Taglia una striscia che attraversa la trama. (Leggi qui per altre informazioni sulla trama e l’ordito dei tessuti.) Poi tira delicatamente da entrambi i capi. Alcune magliette, di solito quelle con la stoffa più doppia come il polo di sopra, si allungano un po’. Ma altre, di solito quelle con la stoffa più sottile, si arrotolano verso l’interno quando si tirano, come la strisce di sotto nella foto qui sopra. Non importa se lo strato inferiore dell’applicazione si arrotola o no, ma lo strato superiore DEVE arrotolarsi, o la tecnica non funzionerà.

Taglia un rettangolo da ciascun tessuto, con la parte più lunga tagliata attraversando la trama. Devi tagliare 2 cm in più su ogni lato in confronto al rettangolo disegnato sulla maglietta. Quello che ho disegnato misurava 12 x 20 cm, quindi ho tagliato rettangoli dalle stoffe di 16 x 24 cm. Fissa il rettangolo superiore sopra quello inferiore, con i diritti di entrambi rivolti verso l’alto.

Cuci con lo zig zag o con la macchina taglia cuci per unire i bordi dei rettangoli. Non è proprio neccesario fare questo passo, ma lascia tutto più pulito all’interno della maglietta, evitando che i bordi tagliati si arrotolano o danno fastidio a chi la indossa. Poi così è più semplice attaccarlo alla maglietta.

Infila il rettangolo all’interno della maglietta, con i lato diritto contro l’interno del davanti della maglietta, e centralo sotto il rettangolo disegnato. Fissa con gli spilli.

Cuci circa 5 mm fuori dal rettangolo disegnato e poi di nuovo 10 mm fuori dal rettangolo con un punto diritto.

Ecco come sarà all’interno a questo punto.

Ecco la parte divertente che aspettavi con ansia: il momento di togliere quella bruttezza offensiva! Con la maglietta girata nel senso normale, pizzica il centro del rettangolo disegnato, facendo attenzione a prendere solo la maglietta originale, separandola dagli strati rettangolari inferiori.

Pratica un taglietto dove hai pizzicato quello strato superiore di tessuto.

Poi infila le forbici dentro il taglietto e taglia lungo il rettangolo disegnato per poi rimuovere completamente tutto il pezzo. Se hai usato la penna solubile all’acqua, come ho menzionato prima, va bene se qualche segno rimane perché si toglierà dopo. Ma se hai usato qualcosa per disegnare che non si toglie con l’acqua, bisogna tagliare tutte le sue tracce.

Ahh! Che sollievo togliere da mezzo quel disegno! Ora siamo riusciti a creare un reverse applique! Ma vogliamo fare le cose ancora più interessanti, quindi continua a leggere.

Ora dobbiamo dividere l’altezza del nostro rettangolo. Il mio era alto di 12 cm, quindi ho pensato di cavarne 4 strisce ciascuna di 3 cm. NON creare le tue strisce così alte perché come vedrai, non mi sono venute bene così e l’ho dovuto rifare da capo. Alla fine ho trovato che 2 cm, o anche di meno, funziona bene per questa tecnica. Disegna le linee con la penna delebile all’acqua (o gessi da sarto o altro strumento che si toglie dal tessuto) e un righello.

Poi cuci lungo le linee con il punto diritto.

Ora dobbiamo aprire le strisce. Ricorda come abbiamo fatto per togliere il disegno dal davanti della maglietta? Vorremmo pizzicare SOLO lo strato superiore nello spazio tra due cuciture. Questa volta è un po’ meno semplice perché c’è meno spazio per manovrare i due strati.

Di nuovo, fa un taglietto nel centro della striscia, solo nello strato superiore, e inseriscici le forbici.

Taglia nel centro da un lato del  rettangolo all’altro. Non ti preoccupare se non è una linea perfettamente diritta perché i bordi si arrotolano.

Fa così con tutte le strisce. Potresti restare un po’ deluso con il risultato dei taglia a questo punto, ma non ti preoccupare. I bordi si arrotolano bene una volta che la stoffa venga bagnata e agitata. Lava la maglietta in lavatrice con il resto del bucato o, se non ce la fai ad aspettare, bagnala sotto il rubinetto, agitala un po’, strizzala e falla asciugare sotto il sole. (O usa il phon se sei meno paziente.) La penna o altro strumento delebile all’acqua si toglierà in questo passo.

E poi mi sono resa conto che le strisce di 3 cm erano troppo alte e non avevano l’aspetto che volevo. C’era troppa stoffa arrotolata tra le strisce, creando un effetto strano e spesso. Che frustrazione! (Soprattutto quando si sta documentando tutto il processo per crearne un tutorial…)

Quindi ho respirato profondamente, ho preso il mio taglia asole e ho tolto il rettangolo da dentro la maglietta. Ho creato un nuovo pannello rettangolare identico all’altro e ho fatto del mio meglio per posizionarlo dietro lo spazio rettangolare nella maglietta. Credimi, non era molto semplice perché la stoffa si muoveva e si distorceva costantemente. Ho fatto il meglio possibile per cucire direttamente sopra i segni delle cuciture originali intorno al rettangolo.

Questa volta ho diviso il mio rettangolo alto 12 cm in 6 strisce di 2 cm ciascuna. (E questa volta ho usato gesso a rotella*, non la penna, che si stava asciugando.)

Queste proporzioni andavano meglio.

Ho poi deciso di togliere altre tracce di marketing fastidioso togliendo l’etichetta Bratz da dentro…

…e coprendo la marca Original Marines dal retro, cucendoci sopra dei rettangolini delle stesse stoffe usate per il pannello rettangolare di reverse applique, uno sopra l’altro.

Molto meglio!

Le strisce tagliate erano interessanti, ma non mi convincevano del tutto all’inizio. I bordi tagliati non si arrotolavano come avevo aspettato.

Ma dopo il primo giro in lavatrice, quei bordi si sono arrotolati come aspettavo! Che soddisfazione!

E le magliette gialle dei bambini stavano perfettamente con quei grandi pouf della istallazione fuori dal museo MAXXI a Roma l’estate scorso! (Ho esitato prima di aggiungere la foto sopra con le altre per quella benda gigante sulla fronte di Nicky. Il giorno precedente a questa foto avevamo fatto un bel giretto al pronto soccorso.)

(Ti ricordi di quei pantaloni fatti da una camicia che avevo trovato sul marciapiedi, che indossa Nicky sopra? Purtroppo non gli vanno più e li ho passati ad un’amica che apprezza i vestiti per bambini cuciti in casa!)

Ma la cosa più importante è che ho reso la mia bambina preferita al mondo molto contenta senza spendere un centesimo! Insuperabile!

Ti è piaciuto questo tutorial di refashioning? Allora guarda questo tutorial simile su come coprire i logo, disegni o macchie con strisce applicate!

*Questo post contiene link di affiliazione.


Domanda del giorno: Qual’è stato il tuo momento di più orgoglio di essere Medico-Mamma di successo? 

Come tutte le mamme, ho avuto un bel po’ di spaventi medicali con i miei figli. Ma forse la storia di successo più disgustosa che ho avuto (che ho menzionato nel mio post sulle lenzuola a tie-die più o meno quando è successo) è stato l’anno scorso quando Nicky ha rotto la fronte, la causa di quella benda grande nelle foto sopra. Mentre correva fuori la nostra porta, si è inciampato e ha colpito la fronte sull’asfalto. Fino a qui, niente di nuovo, quindi non ero eccessivamente preoccupata. Ma quando si è alzato, aveva della ghiaia attaccata a tutta la fronte. Ho tolto quello che potevo con la mano e poi mi sono resa conto che c’era un bel pezzone di ghiaia come inserito nella pelle. L’ho tirato fuori e ho visto che c’era un taglio con altri pezzi di ghiaia dentro. Cercando di mantenere la calma e tranquillizzare entrambi i bambini che piangevano (Sofia piangeva ancora di più del bambini ferito), siamo saliti a casa e ho lavato la ferita con l’acqua ossigenata, sperando che si sarebbe sciacquato la ghiaia, togliendosi da solo. Ovviamente, non ha funzionato e faceva solo male a Nicky. Quindi ho sterilizzato le mie pinzette, ho acchiappato il pezzo di ghiaia e l’ho tirato fuori. Per scoprire che c’era ancora un’altro pezzo sotto. Per farla breve, continuavo a estrarre pezzo dopo pezzo di ghiaia, scavando dentro la ferita e sotto la pelle con le pinzette, cercando di toglierne tutti. Cioè, fin quando il mio stomaco non ce la faceva più a sopportare lo spettacolo e la ghiaia cominciava a sbricioilarsi dentro la ferita e stavo per iperventilare. O vomitare. O entrambi. Al pronto soccorso, hanno schiacciato la ferita e si sono spuntate fuori ancora altri pezzi dalla fronte, e Nicky ha avuto 3 punti, un appuntamento per tornare per togliere i punti e quella benda che si vede nelle foto.

Ma la storia non finisce là, oh no! Dovevo prendere il ticket dalla pediatra di Nicky per tornare all’ospedale per la rimozione dei punti. Ma ha offerto lei di toglierli, per risparmiarci la scocciatura di dover tornare in città all’ospedale, perché sosteneva di farlo sempre per i suoi pazienti. Il giorno della rimozione, ha tentato di togliere i punti. La parola chiave qui è “tentato”. A farla breve, si è aperta di nuovo la ferita, si è messa di nuovo a sanguinare e non era neanche sicura di essersi riuscita a togliere i punti perché non si poteva vedere molto bene nel macello che aveva fatto in faccia. Quindi un altro viaggio al pronto soccorso, si sono tolti i punti (che, alla fine, non aveva tolto del tutto), e quella volta Nicky ha avuto una massa di bende a farfalla per chiudere la ferita per la seconda volta. Per fortuna, a quel punto abbiamo chiuso con l’ospedale, ma poi, prima di arrivare il giorno di togliere le farfalle, Nicky ha contratto la varicella. Almeno non si vedeva molto la cicatrice tra tutte le croste di varicella per un po’ di tempo!


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