La festa dell'inverno per eccellenza, pagana o religiosa che la si voglia intendere, ci stordisce in un trionfo di luci e luminarie, ci inebria di dolci alti, soffici e cicciosi.
Si prende un sempreverde vero o finto e lo si riempie di cose, che un tempo erano solo palline colorate ma oggi sono cose di qualunque genere (fatevi un giro alla rinascente di Milano piano numero 6 e poi ditemi se non è così).
Si mette in bella vista una ricostruzione paesaggistica con capanne, gente e animali di duemila anni fa. Io il presepe non lo faccio ma in dicembre il mio sport preferito è spostare le pecore dei presepi altrui: le arrampico sui tetti delle capanne, le faccio rotolare nel muschio, le sdraio sotto i buoi. Poi a gennaio faccio sparire il Gesù bambino, nascondendolo nel cassetto delle posate o mettendolo in frigo perché pare che i formaggi gli piacessero.
Consiglio anche a voi di divertirvi così, giusto per enfatizzare la trasheria del periodo.
In tutto questo e molto altro è dunque possibile creare un addobbo minimal?
Senz'altro sì se costretti da cause di forza maggiore quali: spazio ridotto, gatti irrequieti, pargoli di satana.
Quindi si può ricorrere ad alberi e decorazioni con i washi tape che non danneggiano la superficie sulle quale vengono apposti (muri, specchi, vetri o mobili) e l'ingombro è pari a zero.
Per non violentare un arredo bon-ton si può anche agire sulla sottrazione cromatica, evitando blu, fuxia, rossi e verdi metallizzati per lasciar spazio a due tonalità al massimo a scelta tra bianco, nero, grigio, argento e platino (perché l'oro è già è troppo giallo). Sì a tutto ciò che è prettamente rustico come legno, cartone e rami di pino.
Per tutto il resto direi BOH. Se il Natale vi piace è bello anche esagerare.