Un assaggio di paradiso da ripetere al più presto, uno scendere dal letto con il piede giusto e un regalo che mi meritavo e dovevo da qualche tempo.
Tutto poi è filato liscio, più o meno. Tutto molto rallentato in realtà ma anche senza tanti capricci e nemmeno colpi di scena ingestibili. La cena, ad esempio, non si è bruciata e, come da tradizione, abbiamo fatto pure l'Albero. Io tra l'altro non sono nemmeno una creativa, né m'impegno più di tanto nell'esserlo, ma la pressione del giudizio la sento lo stesso e quindi ho escogitato alcuni stratagemmi tutti miei, per uscirne in modo dignitoso. Tiro fuori il solito abete ecologico (che poi mica lo so), e ci metto su le palline e i fili di quando ero bambina, cimeli fuori produzione da un pezzo, e il risultato, in verità, ogni anno è sempre lo stesso.
A lavoro finito, il nostro albero, potrebbe tranquillamente sembrare quello dello scorso Natale, imballato insieme a tutti gli addobbi, tanto pare identico, ma almeno non ho sorprese: se è piaciuto una volta, piacerà ancora, inutile avventurarsi su terreni che non si conoscono, ci han fatto pure il proverbio. In realtà è che io non sono una di quelle che va alla ricerca della palla in oro zecchino, né una che punta sul cromatismo più gettonato: rosso/oro, rosso/argento, tutto blu, ma pure viola e quest'anno ne ho visti molti bianco/neri. Io sono una banale multicolor, stesso albero, stesse palle, stessa posizione, eppure a fine lavoro, son soddisfatta manco avessi addobbato Rockfeller Center, e in che modo poi! La gratificazione più grande me la danno le luci, tre file da 180, tutte con quella scatolina con cui puoi cambiare la sequenza d'illuminazione. Sono molte, son colorate, si muovono e creano un so che di psichedelico che non ti fa notare il resto, però vanno posizionate bene, mettile male e vedrai! Poi non lo so voi, ma io il nostro abete, lo colloco sempre, lato muro, ovvero almeno una facciata non si vede e qui potete immaginare, chi più ne ha più ne metta…io per esempio non ne metto: fronte multicolor e retro verde pino, va beh magari si, qualcuna qua e la, giusto per i riflessi, ma poca roba anche perché l’ho detto, è lato muro e tra gli aghi non ci passo. Da qui al 24, so che scrupoli passeggeri mi faranno riaprire le scatole e tirar fuori qualche sfera aggiuntiva, non sia mai che qualche invitato impiccione, decida di andare a mettere il nasino proprio li dietro. Comunque dopo un pomeriggio intero e una serata passata, ad aprire, montare, spostare, ballare, cantare e mangiare, qualche risultato è stato raggiunto, è lo stesso dello scorso anno ma d’altronde il bonus miracolodel week end, l’avevo già consumato. Come avete potuto notare, ultimamente, mi sto "specializzando" nei collage di foto, si prega di non ridere, e comunque beccatevi questo.