Oggi alle 9 è arrivato in Consiglio dei Ministri il tanto dibattuto Decreto Crescita, che contiene diversi provvedimenti riguardanti temi caldi per l’edilizia e i professionisti. Fino a venerdi scorso pareva non ci fossero fondi e il Ministro Passera minacciava le dimissioni. Oggi si gioca una partita decisiva per lo sviluppo dell’Italia.
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Grande ritorno: Iva sulle cessioni e le locazioni di nuovi immobili rimasti invenduti.
Irpef: il bonus per ristrutturazioni edilizie sale dal 36 al 50% solo fino al 30 giugno 2013, con un massimo di 96mila euro.
Efficienza energetica: proroga di sei mesi, con penalizzazione, per interventi per l’efficienza emnergetica degli edifici. Il bonus scende dal 55 al 50% per le spese sostenute dal 1° gennaio al 30 giugno 2013.
Per le aziende, esenzione Imu sugli immobili invenduti, per tre anni.
Piano città. In programma il piano nazionale per interventi mirati nelle aree urbane degradate: riqualificazione urbana, costruzione di parcheggi, di alloggi e scuole.
Infrastrutture energetiche e p.a. La presidenza del Consiglio potrà intervenire in caso di inerzia della amministrazioni regionali che devono avviare i cantieri. L’inerzia delle p.a. in questo senso è un problema non da poco: ci sono progetti per circa 10 miliardi in attesa di autorizzazione.
Ricerca di idrocarburi in aree marine protette. Possibili deroghe per abbassare il limite per la ricerca da 12 a 7 miglia di distanza dal perimetro delle aree marine e costiere protette.
Infrastrutture. Ci sarà (nell’articolo 2), sembra, la modifica della legge di stabilità del 2012 in particolare sulla defiscalizzazione nel finanziamento delle infrastrutture.
Articolo 5: intervento sulle tariffe professionali per risolvere l’impasse in cui si sono trovate le stazioni appaltanti dopo le liberalizzazioni: nell’affidamento dei servizi di architettura e ingegneria non hanno alcun riferimento per determinare gli importi da porre a base delle gare.
Articolo 6. I Comuni possono utilizzare i crediti di imposta sui dividendi delle società che gestiscono servizi pubblici locali per la realizzazione di opere infrastrutturali.
Export. Verrà cancellata la norma che consente di erogare contributi del ministero, per le imprese, a fronte di attività e investimenti di promozione all’export. Le risorse saranno prevalentemente concentrate sui consorzi per l’internazionalizzazione e le camere di commercio all’estero. Polemica FederlegnoArredo su questo punto.
Credito di imposta (del 35%, con un limite pari a 200mila euro per ciascuna azienda) non per gli investimenti ma solo le assunzioni di personale qualificato.
Minibond e nuovi strumenti di debito per le Pmi: le società di capitale (in particolare le piccole aziende) finora escluse potranno emettere titoli per la raccolta di risorse sul mercato dei capitali, monetario e finanziario. L’emissione deve essere assistita da banche o imprese di investimento.
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