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Decreto del fare? È il decreto del disfare

Creato il 20 luglio 2013 da Rodolfo Monacelli @CorrettaInforma

Decreto del Fare: dichiarazione del deputato Nazzareno Pilozzi, capogruppo Sel Commissione Affari costituzionali

letta Decreto del fare? È il decreto del disfareDopo quattro giorni e tre notti consecutivi in Commissione Affari costituzionali per tentare di arginare la deriva annunciata del decreto del fare, esprimo profonda delusione per quello che a tutti gli effetti ormai appare come il decreto del disfare e del distruggere.

Sono infatti evidenti troppi elementi che daranno un forte contributo al definitivo smantellamento del nostro sistema economico e sociale. Primo tra tutti, lo scardinamento di alcune fondamentali conquiste sociali in termini di diritto alla salute e al lavoro, che pone a rischio la condizione di tanti lavoratori, come ad esempio quelli occupati nei cantieri mobili, l’anello più debole della catena dello spettacolo, dove recentemente non sono mancati incidenti anche mortali.

Intollerabile è poi l’attacco su più fronti al nostro patrimonio storico e naturalistico: da una parte la deregulation sulle concessioni edilizie metterà a repentaglio il valore paesaggistico dei centri storici italiani; dall’altra – mentre si riesce a reperire un milione di euro per un Commissario per la spending reviewnon viene impiegato un euro da destinare al dissesto idrogeologico del nostro territorio. A tutto questo sommiamo l’assurda chiusura da parte del Governo rispetto alla possibilità per i cittadini di installazione di impianti fotovoltaici, premessa che avrebbe invece favorito ingenti risparmi e rilanciato il settore delle energie rinnovabili.

Dulcis in fundo, appare chiaro il tentativo in atto di privatizzare la giustizia, rendendola un privilegio censitario. Come è possibile? Il decreto del fare, che doveva rappresentare lo strumento di rilancio del nostro sviluppo, assume invece i connotati – disfattisti e incoerenti – di un acceleratore della nostra crisi. Mi chiedo davvero quale sia il senso politico di tutto questo: se non esista un misterioso disegno teso a far languire il nostro Paese in un ristagno economico, politico e sociale da cui non ci sarà più possibilità di ripresa.


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