Siamo in dirittura d’arrivo. Già oggi il Decreto del Fare potrebbe approdare in Gazzetta Ufficiale dopo essere stato firmato dal Presidente della Repubblica e avere ricevuto l’imprimatur della Ragioneria dello Stato.
Qui di seguito è possibile scaricare l’ultima versione della bozza del Decreto del Fare, nel più recente aggiornamento risalente allo scorso 17 giugno 2013. Sarà questa, con molta probabilità, la forma che prenderà il decreto nella sua stesura ufficiale pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
Anche in questa versione viene confermata la presenza della possibilità di effettuare interventi di ristrutturazione a seguito di demolizione e ricostruzione senza il rispetto della sagoma dell’edificio. Questo significa intervenire sull’art. 3 del Testo Unico Edilizia, poiché viene modificata la stessa definizione di ristrutturazione edilizia, come anticipato ieri da Ediltecnico.it nel post Decreto del Fare, resta fitto il mistero della Sagoma … edilizia.
È stato però anche aggiunto un importante chiarimento, ove si specifica che “con riferimento agli immobili sottoposti a vincolo”, gli interventi di demolizione e ricostruzione e anche quelli di ripristino di edifici crollati o demoliti “costituiscono interventi di ristrutturazione edilizia soltanto se viene rispettata la medesima sagoma dell’edificio preesistente”.
Insomma, siamo di fronte alla versione del Decreto del Fare più vicina a quella che approderà in Gazzetta Ufficiale, anche se sono possibili dei cambiamenti dell’ultimo minuto che non è possibile prevedere. Tra questi, c’è il rischio dello stralcio dalla norma del credito d’imposta che le imprese impegnate nella realizzazione di infrastrutture possono richiedere.
In fase di esame della sostenibilità economica del Decreto del Fare, infatti, si è già deciso di abbassare la soglia del valore minimo delle opere, per le quali le imprese possono accedere al credito, da 500 a 200 milioni. Rimane però il dubbio che l’intera misura possa essere espunta prima del suo arrivo in G.U.
Di Marina Rui Ferro