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Decreto Sblocca-Italia: grandi opere pubbliche e semplificazione edilizia. Le linee guida del piano

Creato il 01 agosto 2014 da Nicola933
di Grazia Serao Decreto Sblocca-Italia: grandi opere pubbliche e semplificazione edilizia. Le linee guida del piano - 1 agosto 2014

Sblocca ItaliaDi Grazia Serao. Doveva essere approvato dal governo il 31 luglio il decreto legge Sblocca-Italia. L’approvazione è però saltata e il Cdm ha deciso di prendere tempo, stabilendo per ora soltanto le linee guida del piano, che ha ad oggetto la realizzazione di grandi opere pubblica, il miglioramento delle infrastrutture e la semplificazione edilizia. La realizzazione definitiva del progetto è posticipata dunque a settembre, dopo la pausa estiva.

Quello che arriverà si preannuncia comunque un provvedimento a 360 gradi, che libererà ben 43 miliardi di euro.

Come anticipato al centro del piano del governo, che si compone di undici punti, vi è la realizzazione di grandi opere pubblica. In primis l’alta velocità ferroviaria tra Napoli e Bari. Insieme a questa è previsto la stanziamento di fondi per le opere già cominciate e rimaste incompiute.

Dove reperire i fondi necessari? Almeno un miliardo dovrebbe arrivare dalla revoca di finanziamenti ad altre opere e attraverso un lavoro istruttorio fatto dal ministero delle Infrastrutture. Altre risorse poi dovrebbero arrivare dall’Economia.

Per ora è certo che il Governo intende mettere sul piatto 3,7 miliardi l’anno per i prossimi sei anni. In più potrebbe essere fissato l’obbligo di spendere ogni anno per le infrastrutture almeno lo 0,3% del prodotto interno lordo, pari a circa 5 miliardi di euro l’anno. Renzi crede di recuperare in questo modo fondi sufficienti anche per la riqualificazione delle periferie.

Sul piano delle semplificazioni edilizie l’attenzione del Consiglio dei ministri è stata tutta rivolta al problema delle autorizzazioni. Le idee sul piatto della bilancia sono diverse: da un lato di pensa di introdurre un’autorizzazione edilizia unica che renda uniformi i modelli che oggi vengono applicati nei diversi comuni; dall’altro potrebbe procedersi ad una deregulation e dunque all’introduzione di uno sportello unico al quale rivolgersi fornendo un’autocertificazione che indica le caratteristiche essenziali del progetto e che garantisce il rispetto del piano regolatore e delle altre norme urbanistiche.

L’ipotesi del regolamento edilizio standard sarebbe una vera rivoluzione della materia, capace di spazzare via anni di riforme tentate e mai riuscite.


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