Magazine Diario personale
Era sempre rimasto legato a quella moto, quasi incollata all’asfalto, ma quelle immagini sono come un pugno nello stomaco. Quelle immagini hanno dimostrato che non basta essere giovani. Non basta avere passione e talento. Non basta avere voglia di sfidare, tante volte, la sorte. Quelle immagini hanno dimostrato che da sempre è la sorte ad avere ragione. Non basta dire sono giovane ed ho tutta la vita davanti a me, mentre lei la sorte, che si veste di tanti colori si diverte ad urlare: “ Sono io che decido “. Quel giorno, su quella pista, quel numero cinquantotto protetto da un doppio casco, così com’erano i suoi capelli, come un esplosione di pensieri e sorrisi, quel giorno non hanno protetto. Non hanno attutito il colpo. Quel corpo sempre aggrappato a quelle ruote, mentre il viso si è piegato a cercare gloria. Era già un numero Uno che non temeva nessuno. Se quello sguardo disperato non fosse mai esistito, ora starebbe ancora lì, aggrappato a quella moto e il sorriso con lo sguardo sempre al cielo e con la forza dirompente di chi vuol essere sempre vincente. Oggi sarebbe ancora lì a disegnare traiettorie, ad inventare sorpassi, con le braccia sempre in alto. La forza degli uomini è sempre quella di arrivare con l’intento di superarsi. Seguire le passioni e mai immaginare che tutto può finire. Su quella pista che ha tradito ci sarà sempre quel nido di capelli a sfilar più del vento. Negli occhi della gente ci sarà sempre quel bel ricordo di quel sorriso in una palla tonda-tonda, col tricolore sulla mente e il cinquantotto sulla schiena. Su quella pista di Sepang ci sarà sempre un riccio prima di chi vince: Se lo è guadagnato con quel sorriso dentro al viso.