Magazine Diario personale

Dedicato a Laura

Creato il 24 giugno 2015 da Catia D'Antoni @viaggingiro

Te ne sei andata, lontano.
Te ne sei andata come una donna qualunque, eppure eri una donna capace di far sognare una generazione di ragazzi, una persona normale, bella e semplice.

La tua bellezza l’hanno vista tutti, allora… ora nessuno avrebbe pagato per vederla, eppure nonostante tutto sei stata mostrata così come eri “diventata”.
Ma perché voi diventerete meglio?

Ma per chi e per cosa?
Non lo so e non lo sappiamo noi.

Il set, la bellezza, la notorietà, sono un mix di ingredienti che fanno crescere a dismisura l’autostima, forse, o forse era tutto finto, tutto falso e a riflettori spenti, nulla di così eclatante agli occhi comuni?
Eppure nei tuoi occhi non ho mai letto felicità, eri brava secondo me a nascondere quel velo di tristezza che si celava dietro al perenne sorriso cinematografico.
Ma tu ci credevi davvero, non credevi che sarebbe finito, un giorno?

La bellezza del somaro… piace a tutti, poi la si dimentica,
diceva spesso mia nonna ed aveva ragione, altroché.

Eppure la tua non era di quelle bellezze che passano, no, tu se avessi potuto saresti riuscita a mantenerla quella tua bellezza, così fresca e naturale.
Rammento poco di quei film che tutti ricordano alla perfezione, per me era troppo presto assistere alla loro proiezione, ma sicuro che allora non era presente la volgarità di oggi, nossignore; nemmeno a pensarlo; eppure non c’era ragazzo che non ti nominasse, non c’era uomo che aveva il tuo nome sulle labbra, eri bella e famosa, ma soprattutto reale.

La macchia con cui venisti additata poi venne cancellata, ma l’alone no, quello ti è rimasto addosso e così te lo sei portato dietro, come un’ombra o come un’onta, un macigno a farti compagnia per sempre.
Gli amici ci sono quando sei famoso, quando sei noto ed importante, quando non ti servono, poi… svaniscono.
E così è accaduto anche a te, come a chiunque.

laura ok

Hai voluto che nessuno ti trovasse nella tua casa, eppure silenziosamente gli abitanti della cittadina a ridosso della capitale lo sapevano che lì c’eri tu, ma per rispetto non hanno pubblicizzato il tuo indirizzo. Bravi. Grazie.
Sarebbero arrivati anche lì, come hanno fatto sporadicamente, a fotografarti, a spiarti, a vedere il tuo aspetto attuale, ma perché? Il loro lavoro… è il loro lavoro, mangiano con le notizie, belle o brutte ci mangiano, che ci possiamo fare?

Eppure passando con la mia bici, sotto casa tua, sotto il tuo balcone, a volte ho sperato di vederti, così, solo per salutarti con la mano… come una conoscente qualsiasi,
se mi leggi da dove sei ora, ti saluto Laura.

Riguardati… e sii tranquilla, ora per allora.

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