deficiente

Creato il 14 novembre 2011 da Pesa
Una persona deficiente va incontro a numerose avversità nel corso della sua vita, e il più delle volte son spiacevoli situazione che proprio quest'ultimo/a va a creare o addirittura a ricercare. Ecco quindi spiegato perché poi si vanno a scrivere cose deficienti, proprio come il mio precedente post, si vanno a pensare cose deficienti, si instaurano rapporti con persone di eguale o maggiore, in alcuni casi, deficienza. E sembra proprio che tutto ciò sia di incredibile giovamento e somma felicità per il soggetto in questione. 
Io sono un deficiente. Quindi, come deficiente, devo andare a capitare in situazioni idiote, stupide e fuori dal normale, senza fare il benché minimo sforzo per creare questo tipo di avvenimenti. Un paio di giorni fa, proprio mentre mi era venuta in mente l'idea del post precedente, che tanta preoccupazione ha creato nel cuore e nella mente dei miei più appassionati lettori tanto da rovinargli il week-end, stavo tornando a casa dopo una poco impegnativa serata lavorativa. Mentre guidavo sentivo un pungente dolore provenire dalla parte inferiore delle costole, proprio localizzato all'altezza dello stomaco. Questo immenso dolore si manifestava a momenti, e aumentò d'intensità una volta sceso dalla macchina,  rendendomi impossibile persino camminare. Preoccupato e sofferente facevo palpare il mio avvenente stomaco alla mia dolce metà per cercare di capire se riuscisse a percepire un qualche male incurabile. Vuoi per un periodo di stress fuori dal comune, o per l'immensa quantità di alcolici assunti durante l'arco dei miei ventiquattro catastrofici anni, sia io che Lei abbiamo pensato, tragicamente, ad un'ulcera. 
Salutata l'amore della vita mia, con una preoccupazione della vita mia, mi dirigo alla guardia medica del mio paese già immaginando nella mia mente chissà quali risvolti della mia esistenza: una vita destinata ad estinguersi in sei mesi e quindi il mio blog diventare tra i più popolari d'Italia, con il racconto di un giovane destinato a morire; file di amici all'ospedale che in lacrime manifestavano il loro affetto nei miei confronti; e così via. 
Arrivato in loco espongo il mio problema alla dottoressa di turno. Questa mi guarda con uno sguardo decifrabile come "questo e stupido" o una grande preoccupazione, e mi fa accomodare sul lettino. Alzo la maglia e inizia a toccarmi: tocca a destra, tutto normale; tocca a sinistra, dolore mortale. 
«Faccia un profondo respiro» e ficca la mano immediatamente sotto la gabbia toracica, effettuando una piccola pressione. Improvvisamente sento che si aziona il mio sfintere. Come catapultato in un mondo parallelo sento il mio stomaco liberarsi e l'aria fluisce fuori dal mio soave deretano delicatamente, quasi come se non ci fosse nessuno in quella stanza. Sollevato e gratificato al pari un orgasmo bellissimo, guardo la dottoressa che mi fa «Quando l'intestino si dilata può far molto male, ma non si preoccupi, ora è tutto risolto». 
Con il viso rosso dalla vergogna, mi alzo dal lettino, porgo le mie scuse per la grottesca situazione ed esco dall'ambulatorio, pensando che effettivamente tutto ciò che ha a che fare con il gas o con dell'aria all'intero del corpo umano mi riguarda. Concludo quindi la serata triste e sconsolato andando a casa di Pisello® a giocare a PES, ovviamente vincendo, ma con l'angosciante situazione di deficiente che grava sul mio essere. 

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