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A distanza di 4 mesi, più o meno esatti, visto che quel giorno era il 25 agosto, oggi sono tornato sulla spiaggia di Baratti, curioso, soprattutto, di vedere come si trovava il cantiere di scavo della necropoli scoperta quest'estate, presso la fonte di San Cerbone, sulla stretta linea di sabbia della spiaggia di Baratti.
Fu quella, una visita fortunata per metà. Gli scheletri ed i reperti rinvenuti nei giorni precedenti, erano già stati rimossi e portati al museo, mentre nei giorni successivi, altri scheletri ed altri reperti vennero alla luce.
Il golfo di Baratti è un tratto di mare piuttosto riparato. Non a caso gli Etruschi lo scelsero come attracco per le navi che trasportavano dall'Isola d'Elba al continente, i materiali ferrosi per la loro fusione.
Visto dall'alto di Populonia, il golfo di Baratti appare addirittura come un piccolo lago.
Non sapevo cosa aspettarmi. Se il cantiere esisteva ancora. Se era stato in qualche modo protetto, coperto con delle strutture più o meno fisse.
Ma ho visto che non c'era in pratica più niente, tutto coperto e cancellato da una pala gommata che aveva livellato tutto, lasciando anche le sue impronte, su di una spiaggia che porta i segni di una recente, violenta mareggiata.
La storia ha fatto vedere un piccolo segno della sua forza, e adesso si è rimessa a dormire...
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