È notte. È buio, sono in bicicletta e sto attraversando una foresta. Cade una leggera pioggerellina, la sento appena, ma più aumenta la velocità della bici, più diventa palpabile: ho la barba inzuppata. Cosa ci faccio qui, pedalando verso la cima di una montagna un venerdì notte? Perché non sto guardando la TV come tutti gli altri?Sto andando ad una degustazione di whisky!
Interno della distilleria Glenmorangie
La parola “whisky” deriva dal gaelico “uisce beatha”, che a sua volta viene dal latino “aqua vitae” (acqua della vita, NdR). Il whisky si ottiene dalla distillazione del mosto fermentato di cereali. Si possono utilizzare diversi i cereali: orzo, frumento, segale o mais. Il processo, in generale, è il seguente: in primo luogo, si mette a bagno il grano per tre giorni. Poi lo si lascia germogliare per altri sei. Questo passaggio è fondamentale per convertire l’amido del grano in zucchero, che i microrganismi trasformeranno in alcool. Una volta che il grano è germogliato, lo si lascia seccare per tre giorni. In questo processo si può giocare con il grado di tostatura del grano o si può anche usare fumo di torba per dare un tocco particolare al distillato finale. Il grano germogliato ed essiccato, viene quindi tritato, impastato con acqua calda e la miscela fatta fermentare per tre giorni a 33 °C. Dopo due distillazioni in alambicchi diversi, si ottiene un distillato di circa 60-70 gradi pronto per essere invecchiato in botte.
Possiamo distinguere diversi tipi di whiskies. Il single malt proviene da un’unica distilleria, blended è invece una miscela di diverse distillerie. Cask strength significa che la miscela è imbottigliata senza che abbia subito modifiche dopo essere uscita dalla botte, dal momento che è comune diluirla per arrivare ad una gradazione del 40% di alcol. Ma ciò che più differenzia i vari whiskies è il numero di anni di invecchiamento.
La degustazione qui descritta si svolge seguendo il filo di whiskies prodotti in Scozia: Scotch whisky. Parentesi di nomenclatura: la parola whisky (al plurale ‘whiskies) è generalmente usata per indicare quelli distillati in Scozia e in Canada, mentre con la parola whiskey (al plurale whiskeys) si indicano generalmente quelli distillati in Irlanda e negli Stati Uniti. Inoltre, per legge, il termine Scotch whisky può essere utilizzato solo per quelli prodotti in Scozia, mentre i produttori di altre regioni che impiegano lo stesso stile di produzione sono obbligati ad usare nomi differenti.
Glenmorangie, The Original
La mappa della Scozia con in evidenza le Highlands
Considerato come “il whisky perfetto di 10 anni,” è noto per la sua florealità e note citriche. La distilleria, situata nelle Highlands (la regione montuosa della Scozia, NdR) esiste dal 1843 e vanta gli alambicchi più alti del Paese. Il noto intenditore di whisky inglese Jim Murray, lo ha definito come il più complesso della distilleria. Questa bottiglia single malt è stata invecchiata per 10 anni in una botte, dove anteriormente era stato invecchiato una o due volte del Bourbon (una qualità di whisky distillato negli USA) per dargli un gusto differente. 40% di volume alcolico, prezzo approssimativo: 33 Euro.
Colore giallo, chiaro, poca stratificazione, pallido. Profuma di noci, Sherry (un vino liquoroso, NdR), petali secchi di camomilla. Moderati aromi di alcol. Al palato è citrico e salato. Retrogusto acido prolungato.
Le Glenrothes, 1995
Glenrothes è una delle più importanti distillerie della regione Speyside. Il suo nome forse non è molto conosciuto poiché la maggior parte del whisky che vi si produce viene venduta con il nome di “Cutty Sark” (che a sua volta prende il nome da un famoso veliero). Questo Scotch è stato invecchiato per 15 anni in botti di rovere di varie età, che in precedenza avevano contenuto Sherry. Volume di alcol 43%, prezzo: 55 Euro.
Colore arancio-dorato, anche se non si può dire che abbia una forte stratificazione. Al naso si percepisce zucchero bruciato, ciliegia e molta vaniglia fin dall’inizio. Al palato è strutturato, frutti rossi, equilibrato.
Old Pulteney, 21 anni
La distilleria Old Distillery Pulteney si trova a Wick, un piccolo villaggio sulla punta nord-orientale delle Highlands, a pochi metri dal mare. Quest’anno, questa bottiglia è stata scelta come il miglior whisky del mondo. E’ il risultato di una miscela di vini invecchiati in botti dove in precedenza erano stato invecchiati Bourbon e Sherry. 46% di volume alcolico, prezzo: 125 Euro.
Color arancio, curioso tono opaco, non lucido. Il naso percepisce notevolmente alcol. Cioccolato. In bocca è corposo e strutturato. È complesso. Acido. Perfetta acidità. Contiene un’esplosione di agrumi, lime, limoni e arance. Poi appaiono i sapori amari. Burro nel retrogusto. Retrogusto medio, lungo. Si percepiscono tocchi di ciliegia e mineralità, alla fine del retrogusto.
Springbank, 14 anni
Una delle tre distillerie della regione Campbeltown. E’ la più antica distilleria appartenente alla stessa famiglia. La bottiglia che abbiamo provato ha un’età di 14 anni ed è stata invecchiata in botti che avevano invecchiato Sherry spagnolo. In particolare si tratta di uno Scotch single malt (stesso malto), single cask (un’unica botte), cask strenght (imbottigliato così come è uscito dalla botte). Unico. Alcool 51,5% di volume, prezzo 75 Euro.
Rossastro. Forte stratificazione. Al naso aromi intensi. Caratteristiche di Sherry. Notiamo difetti di coda. Un poco di terra, torba. Al palato ha grande struttura e alcol. Tocchi di agrumi, tuttavia, interessante combinazione. Qualcosa di fumo, questa volta al palato. Intenso in molte direzioni aromatiche. Si notano i 50 gradi, forse troppo per i miei gusti. Retrogusto di menta.
Glendronach, Allardice
La distilleria Glendronach
Glendronach è una distilleria nella regione Speyside, fondata nel 1826. Molta della sua produzione viene venduta sotto il marchio Ballantine’s. Questa bottiglia di 18 anni di età è stata invecchiata in botti che avevano contenuto Skerry Oloroso spagnolo e deve il suo nome dal fondatore della distilleria. Volume di alcol 46%, prezzo 95 Euro
Color vetro-caramellato. Forte stratificazione, quasi opaco. Al naso percepiamo note dolci, caramello. Al palato mostra grande struttura, alcol certamente presente, ma equilibrato. Lievi sentori di pepe assieme all’avvolgente dolcezza, melassa. E tuttavia, ha un retrogusto secco, molto secco, che si evolve in un certo salato balsamico. Astringente. Retrogusto breve, medio.
Ardbeg, Uigeadail
Il distilleria Ardbeg è il riferimento del gusto fumoso (peatiness). Per conferire al whisky questo carattere fumoso, viene utilizzato fumo di torba che circola attraverso il grano. La distilleria è situata sull’isola di Islay e si rifornisce di acqua nel vicino lago “Uigeadail” a cui deve il nome. Jim Murray lo ha considerato il migliore del mondo nel 2009. È interessante notare che questo single malt non specifichi gli anni di invecchiamento, anche se si tratta di un cask strength. Alcool 54,2% di volume, prezzo: 75 Euro.
Color arancio, stratificazione intermedia. Aroma molto forte ed inconfondibile aroma di fumo di torba. Oltre a questo, indoviniamo caramello, ancora torba, funghi, tartufi. Legna pura, stracci bagnati, carbone. Al palato ha una corporatura media, sicuramente corposo, note acide, ma soprattutto è fumo, puro fumo salato. Torba bruciata e acqua salata.
Giudizio finale
Associando un solo concetto ad ogni bottiglia: Glenmorangie, acidità facile, Glenrothes, caramellato, Old Pulteney, complesso, Springbank, esplosivo, Glendronach, molto più che semplice dolcezza, Ardberg, fumo incredibile. Certamente il mio preferito è l’Old Pulteney: è molto complesso ed ho sempre trovato divertente giocare a scoprire i diversi sapori. Il Glenrothes è davvero dolce, l’Ardbeg è molto piacevole, umido, salato con fumo onnipresente. Il Springbank è superlativo sotto ogni aspetto, difficile da domare, al contrario del Genmorangie, molto accessibile. Il Glendronach si avvicina quasi a un Bourbon, con sapori sottili.
[contributo della rivista catalana "El Criteri" gemellata con L'Undici]