Si può educare il bene attraverso il male? Le alternative alla punizione e alle pene tradizionaliOggi a - Le Storie RAI3 12.50 C.Augias- era ospite Gherardo Colombo, ex PM .
Lo ascolto sempre con piacere per la sua pacatezza, da cui si evince una brillante intelligenza, la sua coerenza e la sua onestà.
Ha parlato e discusso, con Augias e dei giovani studenti,della sua ultima opera "IL PERDONO RESPONSABILE" e, cercando di documentarmi su internet, ho trovato un nuovo ed avvincente blog
http://questionedelladecisione.blogspot.com/2011/11/dei-delitti-e-delle-pene-dalla.html che ne parla in maniera esauriente
L'idea portante del volume è che spesso il sistema della giustizia penale italiana, che è basato sulla giusta retribuzione della pena, è un sistema che porta all'esclusione, all'isolamento, a far sopportare al colpevole la stessa sofferenza che ha inflitto alla vittima e che, così facendo, non mira al recupero del reo e non influisce affatto sulla recidiva.
L'alternativa è l'inclusione e il perdono, attraverso un procedimento non ancora attivo nel nostro paese, anche se la Raccomandazione n. (99)19 del Consiglio d'Europa del 1999 invitava gli Stati membri a procedere in tal senso.Di che si tratta? Si tratta della mediazione penale, definita come
qualsiasi procedura per la quale vittima e colpevole sono messi in condizione, se vi consentono liberamente, di partecipare attivamente alla soluzione delle difficoltà derivanti dal reato con l'aiuto di una terza parte imparziale (il mediatore). [pag. 105]
Quindi qualsiasi tentativo di non concepire la detenzione come pura e semplice repressione, insieme a tutti gli strumenti adatti al reinserimento, come affidamento sociale, lavori socialmente utili, scolarizzazione, partecipazione a gruppi di discussione, e così via.
Conoscevo il numero dei suicidi in carcere, ma mi ha shockata il calcolo percentuale: 1 detenuto su 1000 si è tolto la vita nel 2011, sarebbe come se tra laipopolazione adulta italiana, ci fossero stati 42.000 suicidi.Voglio anche aggiungere il mio punto di vista riguardo "Dei delitti e delle pene" E' di oggi la notizia Occhipinti in semilibertà: l'ex poliziotto in carcere dal 1994 (17 anni).Nella banda dellaUno bianca era implicat un gruppo di poliziotti, un gruppo criminale guidato FabioSavi che restò in azione in Emilia Romagna dal 1987 al 1994 causando ventiquattro morti, 102 feriti, e 103 azioni criminali. Marino Occhipinti al momento dell'arresto, avvenuto il 29 novembre 1994, era vicesovrintendente della sezione narcotici della Squadra mobile.A mio modo di vedere l'ergastolo andrebbe scontato a vita o almeno per 28 anni, dopo i quali si può essere rilesciati per buona condotta.Tutti i reati che comportano omicidi intenzionali e premeditati: ergastolo.Tutti i reati di pedofilia : ergastoloPer altri reati si dovrebbe tener conto della recidività e delle circostanze che hanno spinto ad un reato, il tutto sottoposto ad un battaglione di psichiatri e psicologi.Non approvo le condanne su prove indiziarie: meglio un delinquente fuori che un innocente in galera.In ogni caso la vita carceraria 'non dovrebbe' ledere la dignità della persona, nè fisicamente, nè psicologicamente, per quanto mi sembri una di quelle utopie.....