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L’esperienza del Flag Football da parte degli studenti dell’I.S.I.S “E. Stein” di Gavirate

Creato il 11 giugno 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Il Flag Football è uno sport di squadra molto simile al football americano: si utilizza la stessa palla, ma è assente il contatto fisico. Infatti, l’avversario non viene fermato tramite il placcaggio. Per fermarlo bisogna prendere una bandierina (flag appunto) che è attaccata alla cintura, determinando così l’interruzione dell’azione. Le bandierine sono collegate a delle apposite cinture, che possono essere di due diversi tipi: “Triple Threat” o “Sonic”. Il professor Federico Marsico insegnante di scienze motorie nel varesotto e collaboratore della Commissione Scuola Flag Football ha portato l’attività sportiva all’I.S.I.S. “E. Stein” di Gavirate. Siamo andati a farci raccontare l’esperienza direttamente dai ragazzi, intervistandone sette.

L'esperienza del Flag Football da parte dei studenti dell'I.S.I.S di Gavirate

L’esperienza del Flag Football da parte dei studenti dell’I.S.I.S di Gavirate

L’attività sportiva del Flag Football all’I.S.I.S. “E. Stein” di Gavirate. ”La scelta di portare a scuola il Flag Football è nata dall’idea di diversificare le lezioni di attività motoria a scuola e suscitare sempre più interesse nella partecipazione alle lezioni scolastiche - spiega il professor Federico Marsico – . Credo sia una grande opportunità per far aggregare i ragazzi, in questo modo possono imparare lo spirito di squadra ed aiutarsi l’un l’altro. Si tratta di uno sport misto, integra ragazzi e ragazze anche per il fatto che il rischio di infortunarsi è ridotto al minimo. Proprio per questa ragione credo che in un contesto scolastico di inclusione potrebbe essere un’ottima alternativa ai vari sport tradizionali. E’ una versione 5 contro 5, senza contatto fisico, del Football Americano. Ho conosciuto il Flag Football tramite un corso d’aggiornamento indetto dall’Ufficio Sport Scolastico della Provincia di Varese e da lì è iniziata questa passione. Inizialmente, quando abbiamo iniziato l’attività, i ragazzi erano un po’ scettici e titubanti, ma dopo aver capito il gioco erano entusiasti. Credo che il Flag Football sia uno sport che potrebbe dare tanti benefici ai ragazzi”. Insieme ai ragazzi intervistati Giordano Rizzotto, Alessandro Delvitto, Niccolò Pomi, Luca Bellavia, Lapo Roffredi e Andrea Del Vitto hanno partecipato all’attività del professor Marsico all’I.S.I.S di Gavirate anche Matteo Bicelli, Federico Caon, Lorenzo Riva, Alessandro Colombo, Riccardo Riva, Francesco Leva, Niccolò, Patrik Sinigaglia, Giulio Arletti, Fabrizio Parisi, Simone Tenti e Karim Goumair.

In che modo hai conosciuto questo sport sconosciuto ai più? Quando lo hai praticato per la prima volta?

“Il mio primo incontro con questo sport sicuramente particolare e ‘misterioso’ – spiega Andrea Del Vitto – è avvenuto grazie al professor di educazione fisica, Federico Marsico”. ”Ho praticato questo sport per la prima volta, qualche mese fa, in un’ora di educazione fisica”, spiega Alessandro Delvitto.

Hai giocato a Flag Football solo in ambito scolastico? Se no, dove?

“Per ora solo in ambito scolastico, nonostante l’esperienza organizzata anch’essa dalla scuola, sul campo dei ‘Gorillas’, società di football di Varese”, afferma Lapo Roffredi. “Qualche volta, però, è capitato che insieme alla squadra ci siamo ritrovati più volte in ambiente extrascolastico, come sul Lago di Gavirate o al campo sportivo di Cittiglio”, aggiunge Niccolò Pomi.

Che tipo di esperienza è stata provare il Flag Football?

“E’ stata un’esperienza molto interessante, coinvolgente e divertente – racconta Giordano Rizzotto -. Mi ha permesso di esprimere un nuovo orizzonte sotto il profilo sportivo; ho trovato fantastica la coesione e l’amicizia creatasi con i compagni, lo spirito di squadra. All’inizio ero parecchio riluttante al partecipare, ma grazie ad un invito del professor Marsico nel partecipare ad un corso pomeridiano ho iniziato ad apprezzare questo sport, spingendomi ad approfondire le mie conoscenze in questa disciplina”.

Il Flag Football è molto simile al Football americano solo che non vi è contatto e bisogna tirar via all’avversario una bandiera che indossa. Più che giocare di “violenza”, bisogna lavorare di astuzia. E’ difficile riuscire a non entrare in contatto con l’avversario?

“Come in tutto è questione di abitudine – spiega Andrea Del Vitto -: all’inizio i contatti fortuiti erano numerosi ma con il tempo la tecnica si è affinata e il contatto fisico si è considerevolmente ridotto”. “A mio avviso evitare il contatto non è difficile – continua Niccolò Pomi -. E’ necessaria solo un po’ di concentrazione, anche se è capitato di giocare con persone che non comprendono il valore delle flag”.

Quali tipi di torneo o di partite hai giocato?

“Un torneo scolastico, strutturato in due fasi a gironi, dalla quale emergevano le due finaliste. Tra i partecipanti, oltre alle selezioni di alcune classi, è da segnalare la presenza del gruppo sportivo scolastico, voluto ed allenato dal prof, poi sconfitto in finale dalla 3°C del Liceo Scientifico”, racconta Lapo Roffredi.

Pratichi altri sport? Se si, quali?

“Si, giochiamo a calcio”, confessano Luca Bellavia e Alessandro Delvitto. “Si pratico nuoto a livello agonistico”, afferma Andrea Del Vitto. “Gioco occasionalmente a basket con gli amici e vado in palestra tre volte a settimana”, dice Niccolò Pomi. Infine, interviene Lapo Roffredi: “Io, invece, pratico canottaggio come primo sport, nonostante mi dedichi dilettalmente anche al basket ed al calcio, oltre che al Flag Football”.

Quali differenze trovi, sotto il profilo sportivo, con gli altri sport?

“Che è diviso in due parte – spiega Luca Bellavia -, una parte in difesa ed una in attacco, solo come capita ad esempio nel baseball. Il Flag Football va organizzato anche ad un livello ‘basso’ come il nostro, su schemi di gioco”. “Il Flag Football è molto diverso dal calcio, ad esempio – spiega Alessandro Delvitto -. E’ un gioco pieno di intenzioni, molto basato sulla tattica e sulle strategie di squadra, mentre il calcio è più continuo e lascia molto più spazio alle iniziative personali e alla fantasia dei singoli giocatori”.

Ti piacerebbe continuare a giocare a Flag Football o preferiresti continuare a praticare  sport più famosi e conosciuti?

“Al momento, non praticando nessuno sport a livello agonistico mi piacerebbe continuare a giocare a Flag Football, anche per il rapporto che si è creato con i miei compagni di squadra”, spiega Niccolò Pomi. “Essendo impegnato nel canottaggio – racconta, infine, Lapo Roffredi – continuerò a remare, ma l’esperienza con il Flag spero possa avere un seguito, anche se occasionalmente”.

A tutti i ragazzi intervistati piacerebbe continuare a praticare il Flag Football, anche occasionalmente e non necessariamente in ambito agonistico. L’idea del professor Federico Marsico, vale a dire quella di portare uno sport così “sconosciuto” a scuola, è stata molto lodevole, non solo sotto il profilo sportivo, ma anche sotto quello dell’aggregazione e di “etica dello sport”. E’ un periodo, il nostro, in cui, ad esempio nel calcio, si fatica a trovare esempi comportamentali trainanti per giovani sportivi appassionati e tifosi dei loro “beniamini”. Nonostante il Flag Football non abbia ancora un grande richiamo mediatico, soprattutto nelle scuole, può offrire tanto ad i ragazzi. In Provincia di Varese, la Fidaf (Federazione Italiana di Football Americano), i “Gorillas” di Varese ed il professor Marsico si sono messi a lavoro per “esportare” il Flag Football nel nostro territorio.


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