Magazine Per Lei

Dei giorni.

Creato il 01 dicembre 2011 da Tiziana50mq
Ci sono dei giorni in cui dentro ti scatta qualcosa di inspiegabile, una specie di molla fatta di rabbia, nervosismo e mal di vivere, come se tutto stesse andando nel modo sbagliato, come se qualcosa ti stesse sfuggendo di mano ma non ti è ben chiaro cosa.
Sono quelli i giorni in cui ti vedi come una colf isterica, lanciarti in una stanza leggermente disordinata e dopo qualche ora ti rendi conto di averla ridotta un vero inferno.
Ci sono dei giorni in cui bisogna fare ordine e chiarezza nella propria vita. Dei giorni in cui bisogna darsi una collocazione, riappropriarsi dei propri ruoli.
Ti chiedi cosa non va, ti chiedi cosa ti annoda lo stomaco ogni giorno e scavi, scavi, scavi, finché non trovi una sorta di piccolo spiraglio che ti fa tornare la voglia di provare a dimostrare a te stessa di essere capace di rasserenarti.
Allora ti alzi e abbandoni la tua scrivania.
Una delle tante scrivanie che ti sono capitate tra le mani, perché le scrivanie bisogna afferrarle, soppesarle, capirne il materiale, il peso, la forma e il valore, poi fissarle nella mente e ricordarle.
E così ti ricordi quella che dividevi con gli altri, tutti faccia al muro e i capi alle spalle; quella su di un soppalco che si riempiva di fumo altrui; quella più bassa dei braccioli della sedia, che ti faceva venire il mal di schiena; quella stilosa, ma in un posto triste, con fuori il nulla e due cani carini; quella a casa di mamma, perennemente disordinata.
E ti ricordi di essere stata una donna seduta ad una scrivania, una donna stanca di starsene lì seduta, una donna che un giorno si è alzata con la voglia di essere moglie, mamma, amante, bambina e anche un po' orso di peluche.
E poi ti è venuta voglia di imparare qualcosa di vero, qualcosa che si possa toccare, e per arrivarci ti sei catapultata in realtà sconosciute e a volte assurde. Ma assurde veramente. Che però ti daranno quello che vuoi ora.
Ci sono dei giorni in cui la mattina esci di casa e vai a seguire la tua brava lezione di "oggi imparo il mestiere che farò domani" e per chissà quale motivo si parla di codici fiscali, per cultura generale suppongo, e poi tra le risate viene fuori che una non riesce più a distinguere tra il giorno e l'anno di nascita. E non ci credi. E ridi. Ma un po' ti incazzi anche.
E poi a casa decidi che bisogna fare pulizia e togli scartoffie e cianfrusaglie e spolveri e sistemi e poi la guardi e comunichi a voce alta: Questa è la mia scrivania.
E ti ci aggrappi saldamente aspettando di diventare ciò che sarai domani.
Dei giorni.

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