Ci sono dei giorni in cui dentro ti scatta qualcosa di inspiegabile, una specie di molla fatta di rabbia, nervosismo e mal di vivere, come se tutto stesse andando nel modo sbagliato, come se qualcosa ti stesse sfuggendo di mano ma non ti è ben chiaro cosa.
Sono quelli i giorni in cui ti vedi come una colf isterica, lanciarti in una stanza leggermente disordinata e dopo qualche ora ti rendi conto di averla ridotta un vero inferno.
Ci sono dei giorni in cui bisogna fare ordine e chiarezza nella propria vita. Dei giorni in cui bisogna darsi una collocazione, riappropriarsi dei propri ruoli.
Ti chiedi cosa non va, ti chiedi cosa ti annoda lo stomaco ogni giorno e scavi, scavi, scavi, finché non trovi una sorta di piccolo spiraglio che ti fa tornare la voglia di provare a dimostrare a te stessa di essere capace di rasserenarti.
Allora ti alzi e abbandoni la tua scrivania.
Una delle tante scrivanie che ti sono capitate tra le mani, perché le scrivanie bisogna afferrarle, soppesarle, capirne il materiale, il peso, la forma e il valore, poi fissarle nella mente e ricordarle.
E così ti ricordi quella che dividevi con gli altri, tutti faccia al muro e i capi alle spalle; quella su di un soppalco che si riempiva di fumo altrui; quella più bassa dei braccioli della sedia, che ti faceva venire il mal di schiena; quella stilosa, ma in un posto triste, con fuori il nulla e due cani carini; quella a casa di mamma, perennemente disordinata.
E ti ricordi di essere stata una donna seduta ad una scrivania, una donna stanca di starsene lì seduta, una donna che un giorno si è alzata con la voglia di essere moglie, mamma, amante, bambina e anche un po' orso di peluche.
E poi ti è venuta voglia di imparare qualcosa di vero, qualcosa che si possa toccare, e per arrivarci ti sei catapultata in realtà sconosciute e a volte assurde. Ma assurde veramente. Che però ti daranno quello che vuoi ora.
Ci sono dei giorni in cui la mattina esci di casa e vai a seguire la tua brava lezione di "oggi imparo il mestiere che farò domani" e per chissà quale motivo si parla di codici fiscali, per cultura generale suppongo, e poi tra le risate viene fuori che una non riesce più a distinguere tra il giorno e l'anno di nascita. E non ci credi. E ridi. Ma un po' ti incazzi anche.
E poi a casa decidi che bisogna fare pulizia e togli scartoffie e cianfrusaglie e spolveri e sistemi e poi la guardi e comunichi a voce alta: Questa è la mia scrivania.
E ti ci aggrappi saldamente aspettando di diventare ciò che sarai domani.
Magazine Per Lei
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