La prima di queste non è affatto incoraggiante. La comparsa sullo scenario politico di un raggruppamento o partito denominato Polo della Nazione non promette niente di buono. Non si sentiva la mancanza di un partito nazionalista in Italia. Quella parola, Nazione, a me fa gelare il sangue, soprattutto se messa in relazione alla presenza di forze politiche come la Lega che della Nazione hanno una concezione ben diversa.
Da qualche hanno, da quando la presenza della Lega si è fatto più pervasiva, in alcuni ambienti si va diffondendo il timore di una balcanizzazione della penisola italiana. Di solito ci si maschera dietro il fatto che non possa succedere alcunchè. Agli italiani, si dice, non frega un cazzo di niente. Si vedrà. Si vedrà soprattutto da come sarà condotta la prossima campagna elettorale.
In tutto questo il PD è stato di fatto escluso dai giochi e si è limitato, forse giustamente, a fa re da sponda alle divisioni interne della maggioranza. Poteva fare di più? Non lo so, c’è chi come Luca Sofri o Paolo Mieli accusa il Partito Democratico di essere responsabile della sconfitta del 14. Ma la sconfitta del 14 deriva dalla sconfitta delle elezioni politiche. Con una tale differenza numerica in parlamento come si può pretendere di più.
Ovviamente se non avessero presentato la mozione di sfiducia questa non sarebbe stata neppure respinta. Ma bisogna anche decidersi su cosa si chiede al PD. Mi sembra che certe esternazioni siano dettate solamente dalla delusione e dalla necessità di alcuni di trovare un colpevole. Bersani in questo senso si presta bene. E’ il bersaglio preferito di tanti. Probabilmente per riscattarsi dovrebbe uccidere Berlusconi di persona.
Ora la Lega scalpita per andare alle elezioni. Vuole rafforzare una posizione già egemone all’interno del centro destra per evitare manovre politiche dei centristi pronti a rientrare nell’alleanza per renderla innoffensiva. Mentre la vita del governo si fa davvero difficile. A meno che davvero non riescano a far salire sul carro del vincitore almeno una ventina di deputati finora all’opposizione governare sarà piuttosto difficile. Nel caso sui provvedimenti più importanti non venga richiesto il voto di fiducia il governo rischia di non riuscire a far approvare niente a meno di non riuscire a far votare tutti, ministri e Silvio compresi. Nel caso il voto di fiducia venga invece richiesto rischia di andare a casa in ogni occasione in cui si arrivi a votare. L’esperienza di Prodi primo e Prodi secondo insegna.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Murlo (siena): bluetrusco | i cavalli, il palio di siena e gli etruschi
Nell’ambito della prima edizione dell’unico grande festival dedicato agli Etruschi, in programma dal 3 luglio al 2 agosto a Murlo (Siena), domenica 5 luglio all... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ -
La guerra italiana al Califfo
(Uscito sul Giornale dell'Umbria del 30/06/2015) Dai giorni intorno all'11 giugno, sono cominciate ad arrivare dai giornali americani le prime indiscrezioni... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Danemblog
SOCIETÀ -
Turchia, la questione curda dopo il voto
Print PDFdi Filippo UrbinatiCome sempre accade le elezioni politiche di un Paese non si giocano su una sola tematica ma ruotano attorno ad una complessa rete... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Bloglobal
OPINIONI, POLITICA, POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ -
Il referendum non risolve l’insolvenza, il popolo greco deve sapere la verità
Tutta la verità, nient’altro che la verità. Non ci sta ad incassare le accuse del duo Tsipras/Varoufakis e passa al contrattacco Juncker, si rivolge alla... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Blogaccio
SOCIETÀ -
La seconda ondata
Intervista di Peter Jellen. della Rivista Online "Telepolis", a Robert Kurz, del 18 e 19 luglio del 2010 Peter Jellen: Mr. Kurz, negli ultimi tre anni, la... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Francosenia
CULTURA, OPINIONI, SOCIETÀ -
Macedonia. Incontro Gruevski-Zaev per risolvere la crisi, ma con poco ottimismo
di Giacomo Dolzani Si sta tenendo in queste ore a Skopje, capitale della Macedonia, un nuovo incontro tra il premier, Nikola Gruevski, ed il leader... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Giacomo Dolzani
POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ