I romanzi di Brancati esplicitano in forma narrativa, quindi più potente, quello che qui dice in termini razionali; il bell'antonio, volto in film da Bolognini, è il massimo esempio di questo fenomeno: una società basata sulla donna, o meglio, basata sul "discorrere in continuazione della donna"; questo porta una particolare pressione sulle spalle maschili, soverchiate dalla necessità di riuscire; con qualunque femmina, purchè si riesca; è il solito discorso del maschio virile, sessualmente sempre pronto, disponbile, una macchina da sesso; non importa chi sia lei, lui deve sempre esser funzionante.
Come si dice nel don giovanni di mozart:
il dovere quindi, piuttosto del piacere di stare colle femmine, perchè lo stesso andare a cercare femine non è indirizzato direttamente a loro, ma a chi ci guarda; in sostanza si collega il valore di un maschio a quanto successo questo riscuota col sesso feminile; una società del pettegolezzo, in cui le chiacchere contano più dei fatti, e che gli altri ci sappiano trombatori più del fatto che noi si trombi (ed in cui quindi barare, mentire, ingigantire è la regola all'ordine del giorno). L'idea che gli altri si fanno, più dei fatti.
Si capisce che il pericolo supremo nascosto dietro tutto ciò è l'impotenza: supremo spettro del mondo maschile, affrontato forse per la prima volta, giocando finalmente a carte scoperto, nel Bell'Antonio