Chi segue questo blog sa bene cosa penso dei moti di piazza: li ritengo contrari alla democrazia, che si fonda sulla competizione tra proposte alternative sottoposte al giudizio degli elettori; le decisioni le prende per l’appunto chi ha la maggioranza, non chi grida più forte degli altri.
Ora, uno degli animatori della “Piattaforma di Taksim” – l’architetto Korhan Gümüş – ha fatto una scelta coraggiosa e ha deciso di presentarsi in prima persona alle elezioni del 30 marzo: direttamente nel quartiere di Beyoğlu, nel cui territorio si trovano il parco Gezi e piazza Taksim.
Ed è stato un plebiscito a suo favore, vero? Tutti a votare per lui così da consentirgli di “salvare” il parco dalla “speculazione”? Beh, no! Questi sono invece i risultati:
Ahmet Misbah Demircan (sindaco uscente, AKP), 69.549 voti pari al 47,82%
Aylin Kotil (CHP), 51.184 voti pari al 35,19%
Korhan Gümüş (HDP), 10.590 voti pari al 7,28%
E ora che “il popolo” ha parlato, come la mettiamo?
Il compito degli intellettuali – fondamentale in una democrazia – è quello di criticare e proporre: non sta a loro decidere, un’eventuale legittimazione a farlo deve arrivare dalle urne e non dalle piazze.