Del partito mascarato. Quando a Mondovì Pdl, Udc e Lega corrono insieme per Viglione…

Creato il 31 marzo 2012 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

di Gianluca Avagnina. ‘Ci interessa in primo luogo l’impegno per la città di Mondovì — spiega il coordinatore cittadino del Pdl, Gino Ghiazza — che è più importante delle logiche politiche nazionali’.

Così nella mia città si giustifica, a una settimana dalla chiusura delle liste per le elezioni amministrative comunali, un anomalo comportamento di un po’ tutti i partiti: Pdl, Udc e Lega concorrono insieme all’elezione dello stesso candidato sindaco (Viglione) ma rinunciano ai propri simboli; lo sfidante di centrosinistra (Magnino) si presenta con il movimento civico MoMo (Mondovì in Movimento), senza i simboli di PD, Rifondazione, e Sinistra Ecologia e Libertà.

A me sembra invece che un cambiamento così grande nel modo di gestire le elezioni locali nasconda qualcosa di altrettanto grande: la crisi dei partiti a livello nazionale. Quando a Roma stiamo assistendo a una nuova maggioranza-inciucio ‘a trois’ dell’ormai famoso ABC (Alfano, Bersani, Casini) — forse il più grande compromesso storico a cui la storia politica italiana abbia mai assistito —in una cittadina di poco più di 20 mila anime si assiste a una realtà politica che sta gradualmente tagliando i ponti con la ‘sovrastruttura’ nazionale che prima ne era stata la guida.

A Mondovì, a differenza che a Roma, è ancora possibile un’alleanza PdL-Lega. Purché ciascuno rinunci alle proprie ‘insegne’,a  favore di un interesse che non sono riusciti a definire meglio oltre all’aggettivo ‘locale’.

Per questo apparentemente nuovo —o almeno mai venuto in mente in prima — fattore politico,  l’interesse locale, sembrano tutti disposti a fare un passo indietro. Anche due. Sono disposti a farlo i vecchi partiti (quelli dell’attuale inciuccio parlamentare), mentre i ‘grillini’, movimento politico relativamente nuovo, grillini furono e grillini rimangono.

In pratica, tra pochi giorni andrò a votare per il PdL senza sapere di aver votato per il PdL, o per il PD, senza sapere di aver votato per il PD. Forse solo con i grillini vado sul sicuro, almeno si spera.

Dopo il Carnevale di Schettino, ecco il Carnevale dei partiti. Tutta questa voglia di mettersi in maschera, però, mi pare più sintomo di un disperato tentativo di ritrovare una propria identità (diversa da quella romana) e di rigenerarsi in previsione di quel che sarà nel ‘dopo Monti’, che un sincero — improvvisamente rinnovato — interesse per il locale (metafisicamente ‘oltre’ qualsiasi altra logica nazionale).

Se ho ragione o meno, si vedrà nel 2013. O anche prima.

Featured image, una bella cosa anche giornalistica di cui non sapevamo, a Mondovì, autore Marco Bernardini, fonte Wikipedia.


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