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Del perché la mattina non vedo il TG, ma oggi sì.

Creato il 13 settembre 2012 da Phoebe1976 @phoebe1976

Stamattina mi son sbagliata e invece di fare colazione con “Malattie misteriose” su Real Time ho lasciato che andasse il Tg di Sky a manetta. No, non è che mi sono sbagliata a dire il vero, è che volevo sentire cosa diavolo succede tra Libia, Yemen ed Egitto e capire un po’ meglio.

Ed ho capito un po’ meglio, infatti.

Poi si è passati alla rassegna stampa dei giornali ed ho visto questa.

Ora, è giusto obiettare che se si considera Il Giornale un quotidiano, allora la Minetti è un consigliere regionale, ma c’è gente (poco dotata, ma va bèh) che lo legge quindi dovrebbe imparare a pesare le parole.

E mi sono incazzata, realizzando subito il perché io d’abitudine la mattina preferisca Malattie misteriose al TG.

Siccome poi son rientrata da poco dall’Egitto e ho incontrato gente di tutti i tipi, mi son sentita chiamata in causa.

La Libia no, non la conosco, né tantomeno lo Yemen quindi taccio.

Dicevo, cose che so dell’Egitto:

1) Gli egiziani sono razzisti, ma proprio fuori da ogni limite. Sotto la linea di Hurgada per l’egiziano DOC son tutti africani, inteso nel senso più dispregiativo del termine. Noi non siamo come loro è stata la frase che la nostra guida mi ha ripetuto di più nella giornata in cui ci ha accompagnato a spasso per El Quseir.

2) Gli egiziani di un certo livello culturale si sentono (o vorrebbero sentirsi) europei. Sognano che l’Egitto diventi come la Turchia e c’è da capirli. Sognano un boom economico che questo contesto storico non può dargli in nessun modo, e sono un po’ stufi di essere l’ultima ruota del carro.

3) Nonostante quello che dice il mio amico Giuseppe (aka Yusuf) che ha studiato dai salesiani e parla l’italiano meglio di Borghezio (nonostante non sia mai stato in Italia), l’Egitto ha il problema degli estremisti islamici. E per quanto lui li definisca minoranze ignoranti, mi sa che tanto pochi alla fine non sono.

Mi piace puntualizzare che non si un popolo fatto di islamisti brutti e cattivi, come ci vogliono far credere C’è tanta gente che lavora, studia, cerca di fare il suo e migliorare la propria vita. Come ovunque, come dietro l’angolo. C’è bisogno di mettere le etichette, di salire in cattedra e giudicare?

E poi, le analogie tra egiziani ed italiani potrebbero riempire un libro, dal grande passato che non sanno valorizzare a sufficienza, alla voglia di campare facendo il meno possibile, passando per la corruzione imperante.. Pure la pizza, al giorno d’oggi, la fanno gli egiziani.

“Solo una cosa è diversa” ho puntualizzato Giuseppe “Noi il nostro dittatore lo abbiamo rovesciato con una rivoluzione, voi ce l’avete in Parlamento ancora”.

Ecco, in effetti... che rispondere?


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