In passato abbiamo parlato più volte di quanto sia immorale vendere ebook a più di 9 euro e 90 centesimi (prezzo che già pare esagerato così, ma vabbé). Vi ricordo soprattutto questo articolo, che riscriverei ancora tale e quale come allora.
Oggi però voglio affrontare l’altro estremo della questione, vale a dire lo 0,99 euro “politico”, prezzo che gli esperti di editoria digitale definiscono “il nuovo gratis”.
Se guardate le classifiche di Amazon (sezione ebook) vi accorgerete che gli 0,99 – e i prezzi affini – rappresentano una notevole fetta dei titoli in vendita, soprattutto quando si tratta di self publishing.
Questo prezzo è equo quando si tratta di racconti di medio-breve lunghezza. Quaranta pagine (un’oretta di lettura) per un euro: nulla da ridire. Eppure alla medesima cifra ci sono anche romanzi di quattrocento pagine, la cui lavorazione (suppongo) richiede anche più di un anno.
Ma cosa spinge un autore a svendere il suo romanzo, prendendo royalties misere?
I motivi sono principalmente questi:
- Farsi conoscere. Un prezzo molto basso può spingere il lettore incallito a comprare anche l’ebook di un perfetto sconosciuto. Cosa che non farebbe se il medesimo romanzo costasse due o più euro.
- Il prezzo è promozionale. Diciamo che lo 0,99 di copertina è il prezzo di lancio e che tale rimarrà per un paio di settimane, salvo poi salire a due, tre o più euro, attestandosi a quello che sarà quindi il prezzo definitivo.
- Farsi notare. L’autore punta a vendere tantissime copie, vendendo il proprio romanzo al prezzo più basso possibile. La sua speranza è che, piazzandosi permanentemente in top 20, qualche editore lo noti e gli proponga un contratto. Con CE quali Newton Compton è già accaduto.
Personalmente non ho nessun interesse a cercare un editore, quindi il punto tre non mi riguarda.
Per quel che concerne i punti 1 e 2, ammetto di essere stato spesso spinto a “svendere” alcune mie opere lunghe proprio per i suddetti motivi.
La domanda è questa: le strategie hanno funzionato?
Sì, hanno funzionato.
Però non ritengo che siano applicabili sul lungo periodo. Spiego in breve il perché.
Scrivere un romanzo (o una novelette piuttosto corposa) richiede tempo, applicazione, fatica. Ma non solo: per fare le cose davvero bene (e io tento di farle così!), occorre preventivare alcune spese: editing (che nel caso di opere lunghe deve essere esterno), copertina affidata a un grafico capace, pubblicità pagata.
Anche nel caso il grafico fosse un amico, non si può fare a meno di ricompensarlo con un regalo o con un versamento non solo simbolico. Idem se, come per esempio faccio io, si cercano testimonial per fare promozione all’ebook.
Quindi, piaccia o meno, se si lavora professionalmente ci sono delle spese da affrontare.
Tali spese non possono essere inferiori ai guadagni maturati dalle royalties. Non si tratta soltanto di economia spiccia, bensì anche di buon senso.
Inoltre c’è la sacrosanta questione del lavoro creativo/intellettuale che va retribuito.
E, ve lo assicuro, coprire tutte queste voci vendendo romanzi a 0,99 euro non è possibile.
Quindi d’ora in poi la mia politica dei prezzi sarà più o meno la seguente:
- Racconti di media lunghezza (diciamo sotto le 40 pagine secondo lo standard Amazon) saranno in vendita a un prezzo compreso tra 0,90 e 0,99 euro.
- Racconti o romanzi precedentemente distribuiti in formato gratuito potranno essere messi in vendita a un prezzo compreso tra 0,90 e 1.99 euro.
- Novelette tra le 40 e le 99 pagine saranno messe in vendita a un prezzo compreso tra 1,49 euro e 1,99 euro.
- Romanzi di più di cento pagine saranno messi in vendita a un prezzo superiore a 1,99 euro, ma comunque inferiore ai 4,99 euro (cifra, quest’ultima, che non so quando e SE adotterò mai).
- Adotterò la politica del prezzo scontato per il lancio di alcuni romanzi (vedi punto due del precedente elenco), ma solo per determinati periodi di tempo, e non per tutti i titoli.
- I vecchi ebook, pubblicati prima di questo articolo, rimarranno a disposizione a prezzo invariato, tranne eccezioni al momento del tutto fuori programma.
Cosa comporterà questa scelta editoriale?
Perderò molti lettori casuali – che più verosimilmente possono essere definiti acquirenti compulsivi.
Avrò qualche spicciolo in più da investire nel costante miglioramento di tutto ciò che fa da “contorno” ai miei ebook (grafica, promozione etc).
Mi sentirò molto meno idiota nello smettere di vendere romanzi interi, prodotti in mesi di duro lavoro, al prezzo di un caffè al bar.
Voi che ne pensate di tutta questa faccenda?
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Alex Girola – follow me on Twitter