Del Piero: miele per tifosi e compagni, ma la società…

Creato il 05 maggio 2013 da Mbrignolo

Alessandro Del Piero

PERSONAGGI (Torino). Era sugli spalti e ha gioito, ma il suo messaggio per questo ventinovesimo scudetto della Juventus è risultato molto chiaro nel suo destinatario e altrettanto nell’operazione del precisare nel peso e nella qualità delle parole di è da mettere in prima fila, chi in seconda e chi dietro… Già, il caloroso riferimento ai tifosi è da libro cuore, così come lo è quello per la squadra e per Gianluigi Buffon che dedicò lo scudetto numero 28 proprio al capitano, già separato in casa da molto…. E la società? Un accenno lievissimo. Ebbene, tutti ne traggano le loro conclusioni assieme alla piccola notazione che Alessandro Del Piero non è stato invitato alla partita.

Ecco il messaggio:
“Da quando ho lasciato la Juventus, non ho mai pensato a come sarebbe stato vederla vincere senza di me.Non l’ho mai fatto, fino a pochi giorni fa, quando i numeri della classifica hanno sentenziato che il secondo scudetto consecutivo, dopo quello del Grande Ritorno, sarebbe stato possibile. Ho provato a immaginarlo, ma nel mio “film” le immagini erano sempre sfuocate: il fischio finale, i miei compagni che esultano, la coppa pronta per essere alzata, il boato del pubblico. Ecco, qui le immagini cominciano a diventare nitide, e scorrono dinanzi al mio obiettivo. Gli attori protagonisti sono loro, i tifosi. Siete voi. Per chi gioca a calcio, così è almeno per me, è fantastico vedere i tifosi esultare, sentirli gioire, farli esplodere. Ecco perché quando quel film dalla mia mente si è trasferito nella realtà, quando la Juventus ha rivinto lo scudetto (che bello il verbo rivincere…), il mio pensiero è andato subito a chi sta festeggiando. E stavolta con voi ci sono anche io. Applaudo i miei compagni, una squadra fantastica, che non smetterò mai di portare nel cuore. Applaudo chi l’anno scorso mi dedicò quel trionfo, mi piace adesso ricambiare quel gesto: confermarsi è stata un’impresa altrettanto grande. Applaudo il lavoro della società, dello staff tecnico, e di tutti coloro che lavorano nell’ombra.  Chi conosce la Juventus, sa che dopo che si è vinto, bisogna rivincere. E rivincere ancora”

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