C’è chi suona per arrivare (dove, poi?).
Chi suona per denaro, pensando che la musica possa rendere ricchi.
Chi suona con la convinzione di “essere qualcuno” soltanto perché ha un palco sotto i piedi.
C’è anche chi mette tutto il proprio orgoglio provinciale davanti a tutto e a tutti, calpestando ogni cosa. Con la convinzione di essere dalla parte della ragione.
Giustiziere piccolo quanto piccolo è l’uomo che lo interpreta.
Stare dall’altra parte della barricata, in un posto dove la musica significa esclusivamente passione, non è facile.