Delfinario di Rimini rischia chiusura per legge Brambilla

Creato il 07 agosto 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Photo credit: Nico Kaiser / Foter / CC BY-SA

Grazie ad una legge proposta dall’ex ministro Brambilla e approvata il 4 luglio, un gioiello made in Italy potrebbe rischiare la chiusura. Stiamo parlando del delfinario di Rimini, centro acquatico nato nel 1968 dall’amore incontrastato per gli animali di Nemmo Fornari. Ad oggi la figlia Monica ha preso in mano le redini del delfinario e si è ritrovata a dover affrontare una legge che prevede la chiusura dei delfinari, in quanto – secondo il pensiero dell’ex ministro – è pura barbarie fare esibire i delfini per il divertimento della folla.

A Rimini però le barbarie non esistono, anzi. Il delfinario, conosciuto in tutto il mondo, è una calamita per studiosi che studiano i cetacei per apportare benefici alla loro salute e al loro ambiente. Qui sono state sviluppate quattro aree di ricerca: etologica, bioacustica, ecologica e biologica. Grazie esclusivamente al parco acquatico romagnolo si può ottenere il dna dai delfini senza inciderli, bensì semplicemente strisciando il vetrino sulla pelle dello sfiatatoio, pratica che è stata ed è utile per studiare sia le malattie sia le potenzialità di questi animali.

Sugli animali del delfinario sono state fatte oltre cento tesi di laurea, le università con cui la struttura collabora sono tredici e tante sono state le conferenze internazionali sulle ricerche nell’ambito dei mammiferi marini a cui il delfinario ha partecipato.

Nonostante tutte queste collaborazioni e i meriti ricevuti in campo internazionale un’altra ombra si sta allargando sul delfinario. Da anni Monica Fornari ha richiesto la costruzione di una vasca medica a norma ma le sue richieste sono sempre rimaste inascoltate. Per questo motivo a Sanremo, ad inizio agosto, una sua amica ha recapitato al ministro dell’ambiente Orlando una lettera aperta in cui viene denunciata tutta questa situazione a dir poco scandalosa e pericolosa. Pericolosa per il semplice fatto che se il parco acquatico chiudesse i delfini non sopravvivrebbero. Il rischio più grande è la loro morte, in quanto avrebbero serie difficoltà a procurarsi il cibo e in secondo luogo l’acqua del mare è troppo inquinata difatti al parco acquatico l’acqua viene ripulita, togliendo piombi, metalli pesanti e rifiuti organici.

A dispetto della legge Brambilla, il delfinario di Rimini è una realtà che offre sia agli animali che alle persone – basti pensare alla pet terapy con i bambini autistici – benefici. A chi giova quindi la chiusura di questo immenso colosso? Il motto di casa Fornari è sempre stato quello di rispettare gli animali: si faccia in modo che terzi non vadano contro questo ideale così nobile.

Articolo di Alessandra Coppo


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