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Delfini

Creato il 04 maggio 2013 da Phoebes


Delfini

I delfini nuotavano veloci e, giocando tra di loro, ogni tanto facevano dei salti.

Al pensiero che, nonostante fossero rinchiusi in un posto del genere, riuscissero lo stesso a divertirsi con entusiasmo, mi venne voglia di ringraziarli. Se soltanto anch'io fossi stata in grado di essere serena anche rinchiusa in una prigione, per quanto pressante fosse la consapevolezza della mancanza di libertà...

Kimiko

In questo romanzo Banana affronta tematiche nuove, per lei inusuali, e forse per questo, forse perché non sono entrata in sintonia con la protagonista, ma non mi è proprio piaciuto, e questa è la prima volta, perché, pur tra alti e i bassi, finora i suoi romanzi li avevo sempre apprezzati.

Kimiko è appena uscita da una terribile influenza. Mentre cerca di ritornare alla sua vita di prima, riprende i contatti con Gorō, un collega con cui aveva iniziato ad uscire prima di ammalarsi. I due vanno a visitare un acquario dove ci sono anche dei delfini. Questi animali torneranno a trovare Kimiko nei suoi sogni tempo dopo, e la giovane tenterà di spiegarsi cosa le vogliono dire.

Mi spiace moltissimo ma proprio non sono riuscita a dare più di due stelline a questo libro. Mi spiace molto perché Banana Yoshimoto è una delle mie scrittrici preferite! E invece con questo romanzo non sono riuscita proprio ad ingranare, e ad essere onesta non saprei neanche spiegare bene perché. Forse semplicemente è stata una serie di piccole cose che non mi hanno fatto apprezzare questo libro com'è successo con gli altri.

La trama è leggermente diversa da quelle a cui sono abituata, e, come ho detto, Yoshimoto affronta un tema che finora non avevo mai incontrato nei suoi libri: la maternità. A parte questo a dire il vero non ci sono molti cambiamenti, cioè come al solito la storia procede senza grandi avvenimenti, al massimo con qualche rivelazione. In più c'è (ma questo forse non è una novità, non ricordo con sicurezza) una buona dose di paranormale che, francamente, in un romanzo non fantasy mi infastidisce, specialmente quando è abbastanza importante ai fini della trama, come in questo caso.

I personaggi secondari, come spesso succede nei romanzi di Yoshimoto, sono molto di contorno, la storia è tutta concentrata su Kimiko, la protagonista che parla in prima persona, e che mi è risultata un po' antipatica fin dai primi righi, e questo è forse uno dei motivi principali per cui non ho apprezzato questo romanzo. Poi c'è il fatto che più di una volta ho avuto dei dubbi sulla sua moralità che mi hanno lasciato perplessa anche nei confronti dell'autrice, visto che le sue scelte paiono, nell'economia del romanzo, essere state quelle giuste. Intendiamoci, non parlo di cose serie tipo violenza o omicidi, ma comunque scelte o a volte solo opinioni che disapprovo o non riesco proprio ad accettare e che invece ci vengono presentate come normali o addirittura positive. VI faccio solo un esempio con un pensiero di Kimiko espresso verso la fine che ho trovato assurdo, che tra l'altro mi ha ricordato un pensiero simile di un altro personaggio di Banana, in . La frase che mi ha scioccato è questa: "In quella situazione una donna gelosa avrebbe anche potuto far del male alla bambina gettandola dalla finestra o sbattendola contro il muro. Una reazione che [...] sarebbe anche potuta risultare naturale." Naturale?!?! NATURALE?!?! Cioè, io non metto in dubbio che ci siano donne che per gelosia farebbero una cosa del genere, ma non lo definirei mai un comportamento naturale! E il fatto che la donna in questione non faccia niente di tutto ciò per Kimiko significa che non è gelosa, non magari che è solo sana di mente! Ma vabbè, non voglio dilungarmici troppo, anche perché se il romanzo mi fosse piaciuto forse questa esagerazione non mi avrebbe dato così fastidio.

L'ambientazione è forse l'unica cosa che mi è piaciuta. Per buona parte del romanzo siamo vicini al mare, e anche se lo vediamo poco la sua presenza si fa sentire, ogni tanto.

Lo stile dell'autrice in questo romanzo penso sia sempre lo stesso che ho tanto amato in altri suoi libri, ma ovviamente non avendo apprezzato il libro in sé mi sono ritrovata un paio di volte ad innervosirmi anche dello stile! Mi irritavano proprio le cose che solitamente amavo, come la ridondanza di aggettivi oppure le tante sensazioni descritte in modi inusuali. Insomma, questa lettura mi ha trovata veramente ipercritica! ;)

Non so se è stato il cambio di tematiche, la poca simpatia per la protagonista, o forse solo il momento sbagliato per leggerlo, ma questo romanzo proprio non mi è piaciuto, ed è la prima volta che ricevo un'impressione così negativa da un romanzo di Yoshimoto. L'ho trovato noioso, e a tratti anche irritante. Non mi sono piaciuti i personaggi principali e non ho trovato la storia interessante, mi sono sforzata di leggere e l'ho finito presto solo perché era corto!

Copertina e Titolo

La copertina di questa mia edizione è bella e molto attinente con la storia... forse troppo! Infatti risulta alquanto spoiler visto che scopriamo che la protagonista è incinta a metà romanzo, e la cosa è assolutamente inaspettata, o almeno lo sarebbe stata se non avessi visto la copertina!
Il titolo mi piace. I delfini sono per la protagonista simbolo di positività e sono legati ad un suo ricordo particolare, quindi lo trovo anche adatto come titolo.

Curiosità

Nel romanzo vengono nominati i kuroko che, come spiega il glossario a fine libro, sono gli assistenti di scena del teatro giapponese tradizionale. Sono vestiti completamente di nero in modo da apparire "invisibili" agli occhi degli spettatori. Questa cosa mi ha ricordato i video visti tempo fa di alcuni programmi giapponesi in cui venivano realizzate delle scene stile Matrix proprio con l'ausilio di personaggi completamente ricoperti di nero, tipo questo ping pong. Mi sa che l'idea deriva proprio dai koroko!

Sfide

Sfida grammaticale, Tutti diversi, Mini Recensioni, GARA D'AUTORE 2013, Library Books Reading Challenge 2013, Quick fix Challenge, 2013 WOMEN CHALLENGE.

Segnalibro

Delfini

Scheda del libro

Titolo: Delfini
Titolo originale: イルカ (Iruka)
Autore: Banana Yoshimoto ( sito ufficiale - biografia)
Nazionalità: giapponese
Anno prima pubblicazione: 2006
Ambientazione: Giappone, presente
Personaggi: Kimiko, Gorō, Mami, Yukiko
Casa Editrice: Feltrinelli, "I Canguri"
Traduzione: Alessandro Giovanni Gerevini
Copertina: Jellies, 2008 © Brea Souders
Pagine: 175
Link al libro: IN LETTURA - ANOBII - GOODREADS
inizio lettura: 12 aprile 2013
fine lettura: 29 aprile 2013

Un po' di frasi

Sul finire dell'inverno presi una brutta influenza.

Odiavo la confusione dei luoghi affollati, anche perché temevo di non riuscire più a sentire la flebile voce dei miei pensieri.

E' incredibile fino a che punto si possa arrivare. Tutto sommato noi uomini non siamo capaci di fare niente di davvero significativo e non riusciamo a cambiare niente. Eppure possiamo ricostruire il mondo così, partendo dalle piccole cose.

Al futuro avrei pesato quando sarei stata costretta a farlo... Mi affiderò a lei... E anche se quella "lei" ero io stessa, pensando a quella "lei del futuro", stranamente sentii di potermi fidare.

2 stelline, 2013 WOMEN CHALLENGE, Aggettivi nomi verbi, ambientati in Giappone, ambientati nel 21° secolo, autori del 21° secolo, autori giapponesi, explicit, frasi dai libri, GARA D'AUTORE 2013, incipit, Library Books Reading Challenge 2013, Mini Recensioni 2013, Quick fix Challenge, segnalibri, Tutti diversi, voto 4 e 1/2


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